Stamattina i carabinieri del Nucleo Natanti hanno arrestato uno straniero per il furto di vaporetto dell’Actv e il suo successivo naufragio. In particolare, verso le ore 3.50, la pattuglia di pronto intervento del Nucleo Natanti veniva allertata dalla Centrale Operativa su richiesta da parte dell’A.C.T.V., per il furto di un vaporetto in zona Fondamenta Nove. I militari si portavano prontamente sul posto dove incontravano personale dell’Azienda dei trasporti pubblici intento a mettere in sicurezza tre vaporetti cui erano state slegate le cime d’ormeggio e palesavano vari danni da urto. Nel frattempo la centrale dell’ACTV rilevava sul sistema di controllo GPS che uno dei vaporetti che avrebbe dovuto trovarsi agli ormeggi in fondamenta Nove, stava navigando tra i canali e le secche tra l’isola di San Michele e Murano, probabilmente avendo già colliso con le mura di cinta del cimitero comunale.
I militari, infatti scorgevano in lontananza il vaporetto indicato (il n. 280), all’altezza di Murano e si lanciavano all’inseguimento mentre quello proseguiva la sua folle corsa. Il mezzo pubblico veniva raggiunto oltre l’intersezione tra il Canale delle Navi e il Canale di Murano, fuori dalla zona navigabile, e lì veniva abbordato dai militari subito dopo essere finito in secca. A bordo vi era uno straniero, di origine bosniaca, ma residente a Londra e in Italia per motivi turistici, in evidente stato di agitazione, con delle lievi ferite al volto. Lo stesso veniva reso innocuo e portato al pronto soccorso per le cure del caso, quindi veniva accompagnato in caserma a San Zaccaria per gli atti di rito e veniva arrestato. A suo carico pesantissime accuse, dal furto aggravato e naufragio del vaporetto al danneggiamento aggravato degli altri mezzi pubblici, all’usurpazione di comando di nave senza averne i titoli. Al termine delle formalità di rito, lo stesso è stato associato alla casa circondariale di Santa Maria Maggiore.
Il Vaportetto dell’ACTV, che ha riportato ingenti danni ancora da quantificare, è stato disincagliato dal personale di quell’azienda e trasportato presso i cantieri dell’isola di Sant’Elena, ove si trova sotto sequestro.