Gabriella Chiellino e una speranza per i giovani
Paolo Dalla Vecchia: “All’interno della tua attività d’impresa hai sempre avuto un gran numero di giovani che uscivano dalla facoltà di scienze ambientali e di altre discipline.
Dobbiamo dire ai giovani le cose come stanno così come dobbiamo anche indicare loro le soluzioni. Tu sei sempre stata molto concreta su questo, hai attivato molti progetti. Cosa ne pensi del dover parlar chiaro ai giovani e suggerire soluzioni?”
Gabriella Chiellino: Sui giovani c’è da porsi a livello anche di competenze tecniche. Citando la costituzione, articolo 9.41, dice che tutte le organizzazione produttive istituzionali devono operare non creando danno ambientale per le future generazioni.
Preparare il mondo per le prossime generazioni
Importantissimo, perché tutti i progetti tecnici devono essere visti secondo questo articolo. Le nuove generazioni non sono i diciottenni di oggi, sono i bambini che nascono. C’è un cambio di paradigma sulla nostra costituzione. Questo perché noi ai giovani non possiamo lasciare il debito dell’inquinamento e un debito economico importante. Dobbiamo lasciare la speranza che ci sia una strada per permettere loro di vivere in un mondo che continuerà a migliorare, non a peggiorare.
Se togliamo la speranza togliamo l’essere giovani. Il cambiamento climatico esiste e siamo di fronte a un presente e un futuro che comporta esondazioni improvvise, siccità e fenomeni atmosferici ai quali eravamo abituati, ma in tempi più lunghi.
Ora tutto è accelerato. Di fronte a queste problematiche reali e una legge che ci dice di proteggere le future generazioni, quello che possiamo fare è portare i giovani all’interno delle sedi di decisione. L’altro giorno ero a Roma, alla presentazione del rapporto sulla sostenibilità di ASVIS, che è l’associazione per lo sviluppo sostenibile italiano e ho sentito una battuta che dice forse nei CDA, cioè nei governi che gestiscono le aziende e le istituzioni una sedia dovrebbe essere occupata da un diciottenne”.
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