Fabio Gaiatto, il trader di Portogruaro (Venezia) di 43 anni, ha rinunciato a comparire in udienza, oggi, 3 luglio 2019, per il processo sulla mega truffa della Venice Investment Group. Il GIP Eugenio Pergola, esaurite le repliche del procuratore Raffaele Tito e delle parti civili, ha emesso la sentenza, arrivata all’ora di pranzo.
La sentenza sulla mega truffa della Venice Investment Group
15 anni di carcere. Questa la scure del giudice per Gaiatto il principale imputato del processo per cui la Procura ha indagato ai danni di decine di risparmiatori nella quale sono stati fatti sparire oltre 70 milioni di euro di migliaia di investitori.
Ai risparmiatori Gaiatto dovrà restituire il cento per cento dei soldi investiti, a cui si aggiunge un 30 per cento di danno non patrimoniale. Un risarcimento di cinquanta mila euro al Comune di Portogruaro per i danni all’immagine. Mille euro ciascuno al Codacons e alla Federconsumatori.
Disposta la confisca dei beni, delle cambiali “croate” e dei diritti di credito relativi ai finanziamenti abusivi. Gaiatto è scattata la condanna all’interdizione dai pubblici uffici.
Il Procuratore di Pordenone, Raffaele Tito, in qualità di PM, aveva chiesto per il trader una condanna a 9 anni. L’accusa era per reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, abusivismo finanziario e auto-riciclaggio.
A marzo, la compagna di Gaiatto, la 32enne Najima Romani, di Lignano (Udine), per gli stessi reati del fidanzato, aveva invece patteggiato 4 anni e 2 mesi e dieci mila euro di multa.
Oltre a Gaiatto e Romani sono una decina le persone coinvolte nell’inchiesta.
Ora si tratta di capire che i legali presenteranno ricorso.