Gardigiano di Scorzè: via le slot machine

Torniamo a parlare della piaga delle slot machine e delle conseguenze, talvolta tragiche, che questa comporta sulla vita delle persone.

Quando è il barista a non volere le slot

Nella puntata odierna l’ospite è Giovanni Battista Mestriner, sindaco di Scorzè. In controtendenza con la diffusione sempre più copiosa del gioco d’azzardo sul territorio nazionale, in un bar della frazione scorzetana di Gardigiano, l’esercente ha deciso di eliminare le slot machine.

Una vera rovina

Parole di soddisfazione quelle del sindaco, che ricorda quanto il gioco d’azzardo sia causa di eventi rovinosi per molte famiglie. Un gioco che di ludico ha molto poco, e il cui unico scopo è rimpinguare le tasche dello Stato.

Gioco d’azzardo tra incentivi e speculazione

Si dovrebbe incentivare questo tipo di scelta da parte degli esercenti, per promuovere fonti di guadagno più sane. In tempi recenti alcuni comuni della zona sono stati oggetto di ricorsi da parte dei privati, per aver applicato un regolamento che penalizzava la scelta di mettere le slot nei propri locali. Un primo passo sarebbe quello di smetterla di prendere i soldi dalla gente ammalata.

Una cifra astronomica

6 miliardi di euro la cifra spesa l’anno scorso per giocare, e solo nell’ambito del gioco “legale”. Il grande paradosso è che chi spende questi soldi, spesso, non se lo può permettere.

La promessa

In conclusione Sivori strappa una promessa al sindaco, quella di dare altri segnali forti e di continuare nel tentativo di eliminare le slot dal comune. Il sindaco si dice propositivo riguardo questo fenomeno, ma ci ricorda che occorrono regolamentazioni che consentano di incentivare la rimozione delle slot, operazione non sempre semplice.

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