Gentilini ed il Gay Pride di Treviso

Dichiarazioni dure per l’ex sindaco di Treviso Gentilini.Per lui il Gay Pride non doveva essere concesso.

Le dichiarazioni dell’ex sindaco Gentilini, rilasciate in una telefonata alla trasmissione radiofonica LaZanzara, hanno fatto scalpore: non solo l’ex sindaco si stupisce che Treviso abbia dato il proprio patrocinio per una manifestazione come il Gay Pride, che ha solo sfregiato e svergognato la città, ma richiede addirittura interventi drastici contro i “culattoni” (così si chiamano i gay nel gergo trevigiano): manganelli e olio di ricino. E se si parla addirittura di matrimoni omosessuali? Beh, secondo Gentilini allora la gente dovrà portarsi il manganello “in tasca”. Nonostante non abbia nulla di personale né contro gay né contro lesbiche, ciascuno dovrebbe però rimanere nella propria intimità e non fare l’esibizionista. I baci fra omosessuali difatti, testuali parole, gli “danno il voltastomaco” perché è una cosa contro natura. L’ex sindaco non manca nemmeno di citare come scempi simili accadessero anche nell’antica civiltà ellenica, dove c’erano uomini che si facevano “accompagnare” da dei bambini. Anche ad Orlando, in America, se ci pensiamo bene, se gli omosessuali non si fossero dimostrati così sfrontati non sarebbe successa alcuna strage. Insomma, Treviso non avrebbe ottenuto altro che vergogna con questa Gay Pride e sarebbe meglio, secondo lui, che gay e lesbiche rimanessero all’interno della propria intimità senza dover necessariamente sentire il bisogno di esibirsi davanti alle folle.
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