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Gianluca Vialli: la lotta contro il cancro e la moglie Cathryn

La vita privata di Gianluca Vialli: l'ex calciatore combatte un tumore al pancreas dal 2017. Sostegno dalla moglie e dall'amico Mancini

Gianluca Vialli è il capo delegazione della Nazionale di calcio dell’Italia ed è un ex attaccante e allenatore di calcio. Sposato dal 2003 con Cathryn White Cooper ha due figlie Olivia e Sofia. Vialli dal 2017 combatte contro un tumore al pancreas: “Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato.

È salito sul treno con me e devo andare avanti, viaggiare a testa bassa, senza mollare mai”. Vialli dice dell’amico e compagno alla Sampdoria Roberto Mancini: “Nei miei gol c’era il suo piede e nei suoi il mio”.

Chi è Gianluca Vialli

Gianluca Vialli, ex calciatore e allenatore, è il capo delegazione della Nazionale Italiana guidata dall’amico Roberto Mancini. È sposato dal 2003 con Cathryn White Cooper  ed ha due figlie, Olivia e Sofia. Nell’ottobre del 2019, dopo aver combattuto contro un tumore al pancreas, gli viene affidato un ruolo di spicco all’interno dello staff della Nazionale di Mancini.

Gianluca Vialli sposato con Cathryn White Cooper

Cathryn e Gianluca si sono incontrati anni fa nel Regno Unito, quando Vialli indossava la maglia del Chelsea (squadra che poi ha allenato dal 1998 al 2000). La coppia si è sposata qualche anno più tardi, nel lontano 2003. La moglie di Gianluca Vialli, ex modella di origine sudafricana, è un’arredatrice di interni affermatasi nel Regno Unito.

Insieme hanno due figlie, Olivia e Sofia. La moglie Cathryn è sempre stata al suo fianco, anche quando il marito ha dovuto affrontare la malattia. Nel 2018, infatti, ha rivelato di avere un tumore e di doversi sottoporre alla chemioterapia. Durante la cura ha perso 16 chili, oltre che capelli, barba e sopracciglia.

Il tumore al pancreas affrontato con la moglie e le figlie

Dal 2017 Vialli combatte contro un tumore al pancreas. Attualmente le sue condizioni di salute sono migliorate, ma come ha detto più volte lui stesso, devono passare alcuni anni prima che si possa considerare completamente guarito. In un’intervista del 2020 al quotidiano britannico The Times raccontava: “Fisicamente sto bene e sto riacquistando i muscoli, ma sono ancora molto spaventato e preoccupato. Ogni volta che mi sveglio o che vado a letto con mal di pancia, mal di testa o con qualche linea di febbre, penso subito “oddio, è tornato”.

Ci vorrà tanto tempo prima che riesca a sbarazzarmi di questa sensazione. Le mie figlie mi hanno aiutato disegnandomi le sopracciglia e ho chiesto dei consigli a mia moglie sui trucchi da usare. Abbiamo riso. Devi ridere, hai bisogno di trovare il lato divertente,  ma c’erano dei giorni in cui mi rinchiudevo in bagno per non farmi vedere piangere”.

Il miglioramento

Nella docu-serie di Rai 1 “Sogno Azzurro” e a “Che Tempo che fa” l’ex attaccante, a un anno dall’intervista al Times, ha parlato delle condizioni di salute attuali, sicuramente migliorate: “Io con il cancro non ci sto facendo una battaglia perché non credo che sarei in grado di vincerla; è un avversario molto più forte di me. Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, però non posso farci niente.

È salito sul treno con me e io devo andare avanti, viaggiare a testa bassa, senza mollare mai, sperando che un giorno questo ospite indesiderato si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora per tanti anni perché ci sono ancora molte cose che voglio fare”.

Gianluca Vialli, il calciatore e l’amicizia con Roberto Mancini

Gianluca Vialli è un allenatore di calcio nato a Cremona il 9 luglio 1964. Da attaccante si è distinto per essere uno dei  migliori centravanti del mondo negli anni ’80. Lui e Roberto Mancini alla Sampdoria erano chiamati “I gemelli del gol”. Insieme hanno vinto lo scudetto del 1991, l’unico della storia blucerchiata. Vialli ha giocato anche alla Juventus e al Chelsea. Ha allenato quest’ultima squadra fino al 2000, per poi passare ad allenare il Watford. Per lungo tempo è stato commentatore di Sky.

Dopo aver superato la fase acuta della malattia, Roberto Mancini ha voluto Vialli come capo delegazione della Nazionale di calcio dell’Italia. Sul rapporto con Mancini, Vialli ha detto ai microfoni della Rai: “Ci siamo conosciuti in Nazionale quando eravamo ragazzini. Era un giocatore forte, tecnico, velocissimo. Ricordo che la prima volta insieme mangiammo e parlammo della Samp. Nei miei gol c’era il suo piede e nei suoi il mio”.

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