Il settore calzaturiero gode di importanza strategica ed essenziale nell’economia del Veneto e nell’area della Riviera del Brenta. La crisi causata dall’emergenza sanitaria ha avuto effetti importanti sul mercato delle calzature: il quadro della situazione viene fornito da Gilberto Ballin presidente della sezione calzature di Confindustria Venezia e Rovigo.
La crisi
Le vendite delle scarpe sono crollate e la ripresa si prospetta molto lenta nonostante i negozi siano riaperti. Infatti, l’atteso ritorno ad una situazione pre-covid non sembra realizzabile prima del luglio 2021. La crisi ha toccato molto l’area della Riviera del Brenta nonostante si tratti di un mercato di scarpe vicino al mondo lusso che, quindi solitamente non viene intaccato in modo significativo da crolli di vendite.
Le riposte innovative
Una possibile svolta per il settore calzaturiero potrebbe concretizzarsi nelle vendite online che stanno riscontrando notevole successo soprattutto sulle grandi piattaforme. Nonostante la diffusione crescente delle modalità di vendita online rimangono importanti i negozi che offrono un servizio e un’esperienza del prodotto reale e concreta, e quindi, non sostituibile da un servizio web. I limiti di entrambe le modalità di vendita potrebbero essere superate dalla realizzazione di un nuovo tipo di negozio in cui il cliente avrebbe la possibilità di provare la scarpa che successivamente sarà acquistata online.
Gilberto Ballin
La situazione del settore calzaturiero non sembra correre il rischio di peggiorare a causa dei cambiamenti degli stili di vita, come ad esempio il lavoro da casa, che hanno subito i clienti, puntualizza Bellin. Invece i calzaturifici della Riviera del Brenta si trovano in concorrenza con il mondo delle sneakers, che ha preso una grossa fetta di mercato precedentemente appartenente ad una scarpa più elegante e meno informale, tipica delle linee di moda prodotte dalle aziende locali.
In aggiunta, si sottolinea che è estremamente necessario l’intervento dello Stato per la ripresa.