Nella quinta puntata di “Stanno facendo un 48”, programma condotto da Patrizio Baroni, abbiamo discusso insieme ad Enrico Bernardi, primario del pronto soccorso negli ospedali di Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto, e il Dottor Giovanni Leoni, vicepresidente nazionale dell’Ordine dei Medici, della medicina di prossimità ovvero il sistema che deve garantire a ogni cittadino una tempestività di intervento in caso di problematiche di salute.
Nuova strategia per le strutture ospedaliere
“Fino al 2004 c’è stato un indice di contenimento dei costi con la riduzione del personale. La medicina generale del veneto ha reagito meglio rispetto ad altre regioni, grazie al sistema di cui eravamo dotati: “la medicina integrata”. I medici si consociavano in 8-10 e avevano un poliambulatorio funzionale associato con gli infermieri e personale di segreteria in modo da poter avere un servizio nell’arco settimanale ( dalle 8 alle 20) e poi sabato mattina.
Le medicine integrate sono state attivate solo al 23% del possibile ma successivamente è intervenuta la corte dei conti che tagliò il progetto della regione veneto perché era eccessivamente costoso. Questo prima della pandemia.
Il problema del contenimento degli ingressi in ospedale nel Veneto si è risolto grazie a un controllo del domicilio del paziente soprattutto durante la prima ondata caratterizzata dal fatto che i medici hanno continuato a curare i pazienti a domicilio e per telefono, cercando di limitare gli accessi in ospedale a differenza della Lombardia dove cioè stato un intasamento degli accessi ospedalieri. Questo ci ha distinto per quanto riguarda la prima ondata, quella dove avevamo meno notizie riguardo questo virus.
Medicina di prossimità
Attualmente stiamo cercando di evolverci per quanto riguarda la medicina di prossimità. In questi giorni è partita la vaccinazione a domicilio per i medici per quanto riguarda i soggetti fragili in maniera tale da creare una sostituzione della medicina generale, poliambulatorio, guardi medica, che da la possibilità ai medici di fare le vaccinazioni ai soggetti al loro domicilio.
Questo consente di fare 10-15 vaccinazioni al giorno. Il progetto è da portare avanti per mettere in sicurezza gli ottantenni per poi passare ai settantenni.” Queste le parole del Dottor Giovanni Leoni.