Giovanni Leoni, vice presidente FNOMCeO, ci parla di “Venezia In Salute”, del sistema sanitario nazionale e dell’evoluzione nel campo
Giovanni Leoni, vice presidente FNOMCeO con molti incarichi mondo medicina e in quello del sindacato, ma è con noi oggi in veste di segretario dei medici del Veneto del Cimo. Reduce da “Venezia In Salute”, che è giunta all’ottava edizione, con un enorme successo impostando il convegno sui vaccini.
“Venezia In Salute” nasce da un idea del precessore Maurizio Scassola che ha pensato di legare le attività sanitarie ai cittadini. In Piazza si parla di medicina tradizionale, di vaccini e di un appello lanciato dai medici.
È poi dedicato alla storia dei 40 anni dalla nascita del sistema sanitario nazionale, come Veneto siamo tra le prime regioni che hanno applicato i costi standard e la qualità che è di riferimento al resto della nazione e che dovrebbe essere diffusa con una riorganizzazione della rete ospedaliera.
Nel futuro dovremmo diminuire i ricoveri e l’assunzione di farmaci, con l’uso della prevenzione che aiuterà l’economia: i vaccini ne sono l’esempio. Una battaglia in corso da parte del sindacato dei medici per la mancanza di essi, anzi molto meglio dire che ci sono molti medici ma pochi con la specializzazione, e c’è quindi stato un raddoppio delle borse di studio nazionali per il corso triennale di formazione per medicina generale.
