Oggi Sara Zanferrari ci racconta dell’ultima fatica di Giovanni Montanaro, uscito il 12 novembre 2020, ad un anno esatto dalla tragica notte dell’acqua granda che ha colpito Venezia e di cui racconta le ore drammatiche in forma di romanzo.
Giovanni Montanaro
Il libraio di Venezia è un romanzo che attraverso la storia del libraio Vittorio e della sua libreria la Moby Dick, e Sofia, e Rosalba, e molti altri. Ci parla della venezianità. Cos’è essere veneziani “resistenti”. Cos’è voluto dire perdere tutto o quasi in quella tragica notte e però anche di come si sia attivata la solidarietà del mondo.
In particolare il romanzo racconta la grande perdita di libri a causa dell’acqua, e l’impegno e la solidarietà di tutto il mondo per salvarli. Sara Zanferrari ricorda la biblioteca della Querini Stampalia, del Conservatorio, e tante altre librerie per le quali la gente si è riunita e ha lavorato per salvare i volumi. La richiesta di aiuto via social ha portato a Venezia tanti volontari, preziosi per aiutare la città a risollevarsi. Il libro si focalizza proprio su questo rovescio della medaglia di una situazione drammatica, quello che Sara Zanferrari chiama il ‘rovescio dritto’.
Il libraio di Venezia
La storia si svolge principalmente in Campo San Giacomo, dove è posizionata idealmente questa libreria (che nella realtà non c’è). Le vicende passano attraverso la voce narrante in prima persona di Rosalba, un’anziana signora veneziana che dal suo balcone osserva la vita che passa nella piazzetta, e attraverso la descrizione del vissuto di Vittorio, delle difficoltà economiche con la libreria, l’affitto, e l’incontro con la giovane Sofia.