Grand Tour: crea la tua bandiera a Palazzo Grassi

Grand Tour proposto da Palazzo Grassi ha voluto sottolineare la sua importanza nell'ambito dell'integrazione e dei servizi educativi con un laboratorio

Apertura, partecipazione e integrazione: questo è lo spirito che il progetto proposto da Palazzo Grassi – Punta della Dogana ha voluto dare al museo per sottolineare la sua importanza nell’ambito della mediazione culturale e dei servizi educativi. Grand tour è infatti l’evento annuale che sostiene l’interscambio formativo tra le varie culture, che quest’anno ha portato nel teatrino di Palazzo Grassi l’esperienza del museo S.M.A.K. di Gent, in Belgio. Per la sua quinta edizione infatti, Grand tour ha voluto ospitare il Museo Civico di Arte Contemporanea con un progetto chiamato S.M.A.K. Moves, che prevede una serie di attività formative in cui si cerca l’integrazione tra tutta la comunità di Gent e del Belgio in generale.

Grand Tour

“A Gent, il 34% della popolazione non parla la lingua fiamminga o il francese a casa propria, e questo crea degli evidenti ostacoli comunicativi. Quasi 1/3 della popolazione non viene coinvolta nelle attività educative e organizzative proposte dal Museo, a causa di questa limitazione” spiega Alexis Sornin, responsabile dei Servizi Educativi a Palazzo Grassi. “Abbiamo voluto riproporre uno dei laboratori che erano stati pensati da S.M.A.K., chiamato “Crea la tua bandiera”, laboratorio portato avanti da alcune comunità di rifugiati e stranieri di Gent”. Adulti e bambini hanno lavorato assieme per portre ognuno nel proprio disegno la sua personale idea di integrazione, rappresentandola con forme e colori diversi.

Le bandiere

A confezionare le bandiere poi, dopo averle disegnate su carta, c’erano tre sarte pronte a cucire insieme i diversi pezzi di stoffa colorati.  Questo laboratorio è stato possibile, infatti, anche grazie alla collaborazione con Palazzo Grassi e S.M.A.K. di una associazione del territorio veneziano, Spazio Mestre Solidale, di cui fanno parte le sarte con le loro macchine da cucire. “Associando i valori cardinali a delle forme si crea la propria bandiera” conclude Sornin, “che non è più nazionale ma personale ed emozionale, per una esperienza che diventa coinvolgente per la singolo e unificante per la comunità”. Molti sono stati i partecipanti: l’edizione 2020 di Grand Tour ha quindi colto nel segno l’obiettivo di integrazione che ha voluto portare avanti fin dall’inizio.

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