E’ il momenti di scegliere: tutto il mondo ci guarda, titolano i giornali. Ora Toninelli sta vagliando tre ipotesi.
Grandi Navi: 3 ipotesi
La prima ipotesi è di creare uno scalo a Chioggia, dove la giunta è grillina, ma dove i fondali sono troppo bassi per le grandi navi e dopo dovrebbe sorgere un deposito di GPL.
La secondo ipotesi riguarda la bocca di porto del Lido di Venezia. E’ quella da cui attualmente entrano le navi. Secondo il progetto Duferco, l’unico che ha superato la valutazione di impatto ambientale prevede un terminal lungo 500 metri per 4 navi lato Punta Sabbioni. Passeggeri e bagagli arriverebbero con chiatte e motonavi .
La terza ipotesi riguarda l’idea di sfruttare l’estremità nord dell’isola di Pellestrina ricoperta di colata di cemento armato, spessa molti metri, costruita per ospitare il cantiere del Mose , la cui demolizione costerebbe tempo e denaro. Questo progetto ha due padri il provveditore alle Opere pubbliche Roberto Linetti e il presidente del porto Pino Musolino.
Appena arrivato Musolino bocciò il progetto di un porto off-shore del suo predecessore Paolo Costa che aveva l’obiettivo di intercettare le navi provenienti dalla Cina e dirette a Rotterdam. Musolino aveva pensato a qualcosa di più piccola sulla colata. Peccato che per raggiungere Venezia ci voglia un’ora di navigazione e un via vai di traffico abnorme in laguna