Cultura e Spettacolo

Grandi del ‘900 invadono Jesolo: Manzù, Messina e Perez

La Città di Jesolo vede un prosieguo nel 2019 nel dialogo con la grande scultura figurativa del Novecentoe lo fa ospitando Manzù, Messina e Perez.

L’incontro con l’arte contemporanea, avviato nel 2018 tra l’Associazione Culturale FAIarte A.P.S. con la Direzione Artistica di Andrea Vizzini e la Città di Jesolo vede un prosieguo nel 2019 nel dialogo con la grande scultura figurativa del Novecento italiano. Lo fa ospitando nelle principali piazze a ridosso delle celebri spiagge lagunari, otto opere monumentali di tre protagonisti dell’arte plastica italiana: Giacomo Manzù, Francesco Messina e Augusto Perez.

Il filo conduttore

Per tre mesi le opere saranno a diretto contatto con il pubblico, ogni autore farà vivere un luogo rappresentativo della città. Insieme agli esperti d’arte, non mancheranno turisti e vacanzieri attraendoli con la propria forza emotiva di indiscutibile spessore. “Tempi interessanti per la nostra storia” è il titolo del progetto che evoca May you live in interesting times, che a sua volta fa da filo conduttore alla 58^ Biennale veneziana. “La nostra storia artistica recente è oggetto di un intenso dibattito caratterizzato da un atteggiamento piuttosto schizofrenico che oscilla tra oblio e scintillanti recuperi”, spiega Alberto Fiz. E’, dunque, una riflessione sulla storia, sulla classicità ma anche sulla natura stessa dell’uomo.

Le opere esposte

Insieme al Grande cardinale seduto che ripropone il soggetto più noto di Manzù, lo scultore bergamasco è presente a Jesolo con Tebe seduta e Tebe in poltrona che appartengono ad un ciclo di opere degli anni ottanta dedicate alla giovane modella Tebe. Di particolare significato, poi, Adamo ed Eva di Messina, tematica presente nella ricerca dell’artista sin dal 1947 e rielaborata in periodi differenti della propria vita. Le due figure escono dall’iconografia classica e sono raffigurati come amanti che guardano verso il cielo in una meditazione che coinvolge il presente. Decisamente più drammatica La Notte (Edipo e la Sfinge) a cui Perez ha lavorato per due anni, dal 1981 al 1983. E’ un’opera che introduce lo spettatore nella caverna segreta della sua arte, dove ogni elemento apre uno scenario d’infinite possibilità; queste coinvolgono il destino della scultura con risvolti storici e mitologici.

La mostra intende restituire a Jesolo il ruolo di protagonista al pari delle più importanti città italiane, che guardano al turismo. Insieme alla mostra principale, altre quattro piazze dialogheranno con le sculture monumentali di Giacinto Bosco e Bruno Lucchi a cura di Boris Brollo, che vedrà l’inaugurazione il 14 di luglio.

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