Gualtiero dall’Osto, intervistato via Skype, ci ha spiegato quale sia la situazione dei commercianti e degli artista nella città metropolitana di Venezia. La situazione è difficile e non tutti reggono.
Le parole di Gualtiero dall’Osto
“Ho dovuto vendere un magazzino storico che detengo da anni per riuscire a continuare a vivere. Le spese corrono e gli aiuti di Stato non hanno tenuto presente di tutte le situazioni e della gravità dell’emergenza. I problemi si accompagnano e non si risolvono. Bisogna rigenerare questi centri storici per il bene di tutti”.
La questione turismo a Venezia
“Il turismo va accolto in un organizzazione stabile e seria, qua invece il turismo viene visto come una cosa da programmare. Invece dovrebbe essere un turismo culturale ed esperienziale. Si dovrebbe portare a confrontare i due mondi, quello di Venezia e quello del turista. Tutte le persone che arrivano in questi momenti di emergenza vengono come se dovessero andare in montagna. Qui dobbiamo darci da fare per proporre un luogo vivibile nella sua interezza”.
L’iniziativa on/off
“Con l’iniziativa off on è stata una reazione d’artista. Stiamo perdendo interi quartieri a Venezia e questa iniziativa vuole riempire i quartieri con l’arte. C’è stata un po’ di resistenza da parte dei commercianti ma poi la questione della visibilità ha fatto valersi e tutti hanno accettato. Spero che l’arte sia più incisiva dei discorsi, cercando di provocare chi guarda le vetrine”.
“Spero che l’iniziativa abbia un finale, ovvero che il Comune ci dia uno spazio importante per creare una collezione collettiva che testimoni la resistenza degli artisti. Venezia ha bisogno di trovare un nuovo modo di stare insieme reagendo”. Conclude Gualtiero dall’Osto.