Guidare senza patente non sarà più reato, il Coisp: “E intanto si va verso l’omicidio stradale… è un delirio concettuale. L’ennesimo regalo ai delinquenti. La sicurezza passa per queste cose sulle quali non si può retrocedere”
“Mettersi alla guida senza patente non è, come si potrebbe tendere a pensare, una bravata da ragazzini né una semplice leggerezza. Né, del resto, sono queste le ipotesi in cui l’ordinamento ha voluto, fino ad oggi, considerarlo un comportamento illecito. Nella maggior parte dei casi, e anzi per ciò che più interessa, si tratta, in verità, di una delle tipiche manifestazioni del rifiuto e del menefreghismo verso le regole da parte di chi delinque senza troppo preoccuparsi delle conseguenze. Probabilmente pensare di punire un comportamento simile con una sanzione pecuniaria è sembrato più efficace, ma la valutazione del comportamento che ne sta alla base non è assolutamente condivisibile: ai delinquenti non importa di rischiare la galera, non gli importerà di rischiare una multa. Ma chi mette a rischio l’incolumità altrui commette un reato e questo non dovrebbe essere in discussione. Si va verso l’introduzione dell’omicidio stradale e poi si svilisce il contenuto di riprovazione sociale nei confronti di chi guida senza averne i requisiti, è un delirio concettuale”. Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così quanto stabilito nello schema di decreto legislativo trasmesso il 17 novembre scorso alla Camera per l’approvazione parlamentare, e cioè che guidare senza patente non sarà più reato. Come riferisce Quattroruote.it, la novità riguarda anche le patenti revocate o non rinnovate per mancanza dei requisiti fisici o psichici e rientra nella depenalizzazione dei reati attualmente punibili con la sola pena della multa o dell’ammenda, come previsto dalla legge 67/2014. Tra questi reati c’è la guida senza patente, prevista dall’articolo 116 del Codice della strada e sanzionata con ammenda da 2.257 a 9.032 euro (con arresto fino
a un anno in caso di recidiva nel biennio). Quando entrerà in vigore il decreto legislativo, l’ammenda verrà sostituita da una sanzione amministrativa da 5.000 a 30.000 euro. “Ancora una volta – conclude Maccari – pare che tentare di aiutare l’elefantiaca macchina del sistema debba passare per un’impostazione pro delinquenti. Ma rispetto a certe basilari questioni che fondano lo stesso concetto di sicurezza non si deve retrocedere. La sicurezza si ottiene riuscendo a far interiorizzare a tutti che seguire le regole è indispensabile per il benessere comune, fin da ogni minima cosa di ogni giorno: a partire dal fatto che per guidare si deve avere la patente, e se è così c’è un motivo”