Gli Olivier Awards, i più prestigiosi premi del teatro britannico, consacrano “Harry Potter and the Cursed Child”, una pièce dedicata al celebre maghetto.
È stato un fenomeno editoriale, poi ha conquistato i cinema di tutto il mondo e adesso è il re del teatro britannico. Insomma, come re Mida, tutto ciò che Harry Potter tocca diventa oro: la pièce “Harry Potter and the Cursed Child” – in scena al Palace Theatre di Londra dal 30 luglio 2016 – si è aggiudicato nove Olivier Awards, il più ambito riconoscimento del settore nel Regno Unito. E mai, prima d’ora, uno spettacolo aveva vinto in tante categorie.
Scritto dalla “mamma” del magico mondo di Hogwarts, J. K. Rowling, insieme a due protagonisti del teatro inglese, il regista John Tiffany e lo sceneggiatore Jack Thorne, “Harry Potter and the Cursed Child” ha primeggiato in tutte le sezioni più importanti (miglior novità teatrale, regista, costumi, sonoro, illuminazione, scenografia), anche se la vera sorpresa arriva dagli attori.
Fatta eccezione per Billie Piper, che ha portato a casa l’Olivier come miglior attrice protagonista per “Yerma – Young Vic”, tutti gli altri interpreti premiati per uno spettacolo che non fosse un musical vengono dal cast di “Harry Potter and the Cursed Child”: Anthony Boyle (nei panni di Scorpius Malfoy) e Noma Dumezweni (ovvero Hermione) sono stati indicati come i migliori attori non protagonisti, mentre Jack Parker (interprete di Harry Potter) ha battuto un divo del cinema come Ed Harris e il veterano sir Ian McKellen nella categoria del miglior attore.
Lo spettacolo, diviso in due parti, è il seguito ufficiale della saga letteraria scritta da J. K. Rowling e portata al cinema dalla Warner Bros. Le vicende sono ambientate esattamente diciannove anni dopo l’ultimo libro, “Harry Potter e i doni della morte”: il famoso maghetto ormai è cresciuto, lavora al ministero della magia, ha sposato Ginny Weasley e ha tre figli.