Il carnevale oggi giovedì grasso è entrato nel vivo e lungo le calli si sono riversate maschere e saltimbanchi cercando di risvegliare la voglia di stare insieme. Nel servizio vi spieghiamo i riti del Carnevale.
L’idea
All’imbrunire sciamani, dottori, santi e saltimbanchi si sono dati convegno a Venezia in forma di spettacolare mascherata. Per riprendersi un ruolo reale in contrasto con i carnevali virtuali a cui purtroppo la pandemia ci sta abituando. Il neonato gruppo si chiama “Siamo luogo”.
L’idea della mascherata itinerante è stata lanciata dallo storico Danilo Reato e dal mascherer Gualtiero dall’Osto per ricreare un Carnevale dal basso come accadeva in passato. Ci volevano proprio dei poteri soprannaturali per esorcizzare il maleficio che ha messo in ginocchio la città.
Svuotando negozi, alberghi e musei. Gettando nel caos sociale ed economico una città un tempo così florida da essere chiamata La Serenissima.
Il significato nascosto dei riti del Carnevale
L’azione ludica improvvisata fra canti e campielli cerca così di risvegliare la coscienza dei veneziani ritrovando così la voglia di stare insieme. Perchè la nuova peste è anche quella che impedisce la socialità. Pensare che proprio la maschera è ciò che protegge e tutela tutti noi dal contagio.
Dunque, sciamani, dottori, santi e saltimbanchi artisti, poeti, danzatori e artigiani invitano i veneziani a riprendersi la città in maniera creativa per ritrovare il vero significato del Carnevale. Per ritrovare il valore della maschera e della sua antica tradizione. Ecco dunque a che cosa servono i riti propiziatori per il Carnevale di Venezia