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Idrovia, la battaglia di Brenta Sicuro

Marino Zamboni, Presidente di Brenta Sicuro, esprime ottimismo per l'idrovia, sottolineando la connessione con la canzone "Dirty River" e annunciando un evento informativo chiave a Stra moderato da Paolo Dalla Vecchia

In relazione allo sforzo di Brenta Sicuro per concludere l’incompiuta idrovia, così si esprime il Presidente Marino Zamboni. “Da parte nostra c’è ottimismo, altrimenti non staremmo a condurre una battaglia da 15 anni.”

“Dirty River”: la canzone dei Fiery Places sul Brenta

“La canzone Dirty River è stata scritta appositamente per noi dal gruppo musicale The Fiery Places e il frontman di questo gruppo addirittura ha suonato con Bruce Springsteen per cui ha avuto un’opportunità di visibilità internazionale, ma tra virgolette si è degnato di interagire con noi e con lui abbiamo un grandissimo rapporto di simpatia ed è nata questa canzone molto bella che ci sprona a seguire il tema dei fiumi.”

Evento a Stra: approfondimenti sul rischio idraulico e sull’idrovia

“A dimostrazione anche di quanto noi crediamo a questo è legata una serata che noi condivideremo col gruppo di idrovia per conoscere il rischio idraulico e la nostra idrovia. Si terrà il 26 gennaio a Stra e vedrà tre persone molto importanti. Una è l’ingegnere Antonio Rusconi, già segretario delle autorità di Bacino, che ci parlerà del rischio idraulico in Veneto. Poi l’ingegnere Simone Venturini, direttore tecnico di Technital, che ci parlerà del progetto preliminare idrovia. La serata sarà presentata e moderata dal dottor Paolo Dalla Vecchia. Tre persone e tre voci decisamente importanti.”

“Questa è una battaglia che noi conduciamo, continuiamo a condurre, teniamo duro in attesa che questa opera e il completamento della manutenzione costante diventi legge e sia fatta in maniera continuativa, non su emergenza come succede spesso oggi”.

Il tema del rischio idraulico è quello più importante ed urgente da tenere sotto controllo, in stretta connessione con il valore aggiunto che l’idrovia potrebbe dare al movimento anche delle merci, ma soprattutto alla valorizzazione dell’ambiente e del territorio come corridoio ecologico importantissimo e anche al ripristino di una parte del nostro paesaggio veneto.

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