Domenica 13 novembre si è svolto il XIII “Corteo acqueo votivo alla Madonna della Salute”. Organizzata dall’ASD Gruppo Sportivo Artigiani Venezia, la manifestazione nasce in seno al mondo della voga cittadino per ricordare e rinnovare il voto alla Madonna pronunciato dal doge Nicolò Contarini nel 1630 per chiedere di salvare la Città dalla peste.
Corteo votivo a Venezia
Il corteo è partito alle 9.45 dallo spazio acqueo davanti la Pescheria di Rialto e si è snodato lungo il Canal Grande per giungere, attorno alle 10.15, alla Basilica della Salute. Qui è stato eseguito l’alzaremi d’onore e il tradizionale cero votivo è stato presento sulla scalinata della chiesa. Dopo i saluti delle autorità, don Fabrizio Favaro, rettore del Seminario e della Basilica, ha guidato i presenti in un momento di preghiera collettiva che si concludono con la benedizione del cero e delle barche. A seguire il momento dedicato alla recita delle preghiere dedicate alla Madonna dai rappresentanti mondo della voga e a protezione di medici e operatori sanitari. Successivamente il cero all’altare maggiore dove ha visto la sua accensione. La cerimonia conclusa alle 11 con la celebrazione della Santa Messa.
Oltre alle barche delle associazioni remiere, alle gondole dello Stazio di Santa Sofia, al corteo hanno partecipato anche i dragon boat delle Pink Lioness in Venice e del Trifoglio Rosa di Mestre, i kayak della Canottieri Mestre, una rappresentanza di AIL Venezia e della Scuola Grande di San Marco. Il corteo ha visto il seguito dalla gondola bianca “Penelope”, con il trasporto del cero votivo.
I ringraziamenti di Roberto Leprotti
Il presidente del Gruppo Sportivo Artigiani Venezia, Roberto Leprotti, ha espresso il suo sentito ringraziamento al Comune di Venezia, agli Enti che patrocinano il corteo (Regione del Veneto, AULSS 3 Serenissima, Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Venezia, CONI Veneto, Scuola Grande di San Marco), alla Curia Patriarcale di Venezia e a don Fabrizio Favaro (rettore del Seminario e della Basilica della Salute) per l’affettuosa accoglienza e l’imprescindibile collaborazione”.
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