Il primo caso autoctono di dengue
Un ventenne, residente nell’ULSS7 Pedemontana, ha contratto l’infezione tramite la puntura di una zanzara tigre, una situazione che solleva preoccupazioni tra le autorità sanitarie locali.
Il caso si distingue da quelli recenti segnalati nelle ultime settimane, in cui i pazienti erano stati contagiati da zanzare Aedes aegypti all’estero. Il giovane, tuttavia, non ha effettuato viaggi recenti. Ciò implica che la zanzara tigre presente nella regione ha trasmesso l’infezione da un soggetto già infetto.
Questo evento sottolinea il rischio di diffusione del virus nel territorio nazionale, soprattutto considerando che in estate sono stati segnalati altri casi autoctoni in diverse regioni italiane, tra cui Emilia Romagna, Lombardia, Marche e Toscana.
Sintomi e misure di prevenzione
I sintomi del dengue sono simili a quelli di un’influenza: febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, dolore retro-orbitale e linfonodi ingrossati. In presenza di un caso autoctono, l’ULSS ha attivato misure di monitoraggio nella zona, estendendo un’indagine porta a porta nel raggio di 200 metri dall’abitazione del giovane. Questo approccio mira a identificare e ridurre la popolazione di zanzare tigri, contribuendo a prevenire ulteriori contagi.
La zanzara tigre è particolarmente insidiosa, dato che si adatta facilmente a vari ambienti e ha la capacità di riprodursi rapidamente. La situazione attuale rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica, richiedendo un’azione coordinata per evitare la diffusione della malattia nel Veneto e oltre.
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