Il bosco a Portegrandi è solo il primo passo di un progetto più ampio
Le dichiarazioni di Claudio Grosso, sindaco di Quarto D’Altino: “Questa cosa nasce, in particolar modo qui a Portegrandi, in quanto, attualmente, non c’è un bosco. Ne abbiamo uno a Quarto d’Altino di 4 ettari ma questo è il primo intervento di circa un ettaro con più di 800 piante nuove, messe a dimora”.
“Ne seguirà un altro, esattamente a circa 500 metri di distanza da qua. Lì c’era l’ex consorzio agrario, di cui, circa 6/8 mesi fa, abbiamo tolto più o meno 10 mila m² di lastre di amianto. Ora vi stiamo facendo una progettualità dal costo preventivo di circa un milione e mezzo: oltre a bonificare dall’amianto, verrà creato un altro bosco”.
“L’obiettivo è quello di creare un ulteriore bosco autoctono della pianura padana. Si aggiunge a quello che abbiamo a Le Crete di 4 ettari, per convincere i cittadini che siamo nella linea della sostenibilità, della qualità dell’ambiente e cercare di migliorare la qualità dell’aria. È un bel progetto che nasce circa nel giugno 2023 e, finalmente, siamo qua fisicamente per piantare le piante”.
La partecipazione di Alì supermercati e gli obiettivi dell’iniziativa
Alberto Marzotto, responsabile ufficio sostenibilità ambientale di Alì supermercati: “Gli 800 alberi messi a dimora quest’oggi nel comune di Porto d’Altino, sono una dimostrazione della responsabilità sociale e ambientale del gruppo Alì. Questa è la prima messa a dimora importante di quest’anno, che fa parte, poi, di un progetto molto più ampio. Noi di Alì, ci impegniamo a mettere a dimora i numerosi alberi che ci vengono donati dai nostri clienti”.
“Alì ha iniziato questa attività di messa a dimora di alberi, ormai nel lontano 2010, per una forte volontà del nostro nuovo presidente Gianni Canella. L’abbiamo sempre fatto con l’intento di divulgare una politica della sostenibilità ambientale e, al contempo, fare interventi effettivamente tangibili sul nostro territorio”.
L’obiettivo è riportare in vita un bosco tipico della pianura padana, a prevalenza di querce e carpini. Ma ci sono anche tante altre specie, 13 in tutto: frassino, olmo, acero, tiglio, biancospino, prugnolo, corniolo e nocciolo. La regola è piantare l’albero giusto, nel posto giusto e per il motivo giusto.
Il progetto di forestazione di Etifor ha come modello l’iniziativa UE
Chiara Bruni, membro di Etifor: “Qui a Portegrandi, in particolare, ci troviamo in una delle aree pilota di questo Life Climate Positive, le altre aree sono sparse nel territorio nazionale. Qui, nel comune di Quarto d’Altino, abbiamo sviluppato un progetto di forestazione su una superficie di proprietà comunale. Quindi, il comune ha messo a disposizione una sua area, nonché un co-finanziamento al progetto”.
“L’idea, qui, non è piantare tanto per piantare. Noi diciamo sempre questa cosa ma seguiamo un po’ il motto che abbiamo preso da un’iniziativa dell’Unione Europea, che si chiama “3 billion trees”. Ciò significa: piantare l’albero giusto, nel posto giusto e per il motivo giusto”.
La creazione del nuovo bosco di Portegrandi porterà benefici concreti ai cittadini. Gli alberi, crescendo, assorbiranno CO2, migliorando la qualità dell’aria; d’estate faranno ombra e mitigheranno le temperature. Le piante, inoltre, proteggono il suolo e riducono l’inquinamento acustico, danno rifugio e nutrimento ad animali selvatici e insetti, compresi gli impollinatori, come api e farfalle. Insomma, verrà ripristinato l’ecosistema naturale favorendo la biodiversità.
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