Renzo Mazzaro parla delle notizie minori, che spesso raccontano i cambiamenti del mondo di più di quelle fragorose.
Renzo Mazzaro cita la vicenda della prof. di Vicenza
“Qualche giorno fa ho letto sul Corriere del Veneto la vicenda molto modesta di una professoressa di Vicenza che è andata in pensione. Insegnava anatomia in un istituto della città e racconta che solo di recente ha sistemato i cassetti e con sua sorpresa sono saltati fuori tutti i bigliettini che lei aveva sequestrato durante i compiti in classe agli studenti che cercavano di copiare.
Lei dice di essersi commossa a trovare tutti questi reperti, gli ha fotografati e gli ha messi in internet dove molti degli autori si sono riconosciuti e le hanno telefonato. E’ stato anche un modo per tornare in contatto con i suoi ex studenti.
Oggi gli studenti se vogliono copiare lo fanno direttamente dal cellulare da cui sono diventati inseparabili, motivo per il quale penso che il Ministro dell’Istruzione abbia fatto bene a vietare l’uso dei cellulari in classe.
L’assessore alla pubblica istruzione Elena Donazzan prese le difese di una scopiazzatura
Penso che sia stata una decisione coraggiosa e non retrograda, anche perchè da parte delle istituzioni abbiamo visto spesso comportamenti contrari. Cito ad esempio l’attuale assessore alla pubblica istruzione della regione Veneto, Elena Donazzan che nel suo precedente mandato nel 2009 con Presidente Giancarlo Galan difese pubblicamente uno studente che aveva copiato brutalmente pagine intere da internet per fare una ricerca che lei stessa aveva commissionato dedicata all’anniversario dei 20 anni della caduta del muro di Berlino.
Questa scopiazzatura brutale saltò fuori perché l’autore delle pagine saccheggiate da internet se ne rese conto e chiese spiegazioni. Nessuno gli rispose, lui si infuriò e fece una denuncia. Lo studente per evitare il processo conciliò, chiese pubblicamente scusa e si accordò per un risarcimento 5 mila euro.
Chi invece non ha mai cambiato idea è stata l’Assessore Donazzan. Che in una conferenza stampa considerò una questione minore il non aver citato l’autore. Ma se io vado in un supermercato e prendo un vasetto di marmellata andandomene senza pagare e mi prendono vengo denunciato, è un furto. Questo vale anche per l’opera d’ingegno protetta dal diritto d’autore.
Anche perché bastava che questo studente avesse citato la fonte. Metteva le virgolette, citava l’autore e aveva fatto un’operazione interessante, culturalmente proficua e soprattutto onesta” .
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