Il sollievo di Zaia e il nuovo capitolo per Recoaro come riferimento del turismo termale
L’annuncio è stato fatto con sollievo dal Presidente del Veneto, Luca Zaia, per il quale la chiusura delle Terme di Recoaro era un vero cruccio.
“È stato un cruccio della mia vita amministrativa. Visto che è considerato un immobile della regione, abbiamo approfittato di questo varco del PNRR, un varco iniziale peraltro, per stanziare questi 20 milioni di euro. Questi soldi significano recupero del centro termale e del borgo, ovviamente, candidandoci ad essere un punto di riferimento del turismo termale. Si può parlare di lusso di altissimo livello, visto e considerato che Recoaro ha tutte le caratteristiche per intercettare un turismo di assoluta qualità”.
Qualità architettonica e vita 365 giorni l’anno sono il nuovo obiettivo
Il progetto prevede il recupero dei principali stabilimenti, secondo le più avanzate concezioni del termalismo. Ci saranno fontane, giochi d’acqua e tanto verde, che daranno a Recoaro un’immagine nuova, anche dal punto di vista urbanistico. Tutto questo non potrà che allungare la stagione turistica, che non sarà più limitata ai soli mesi estivi, ma che potrà estendersi a 365 giorni l’anno.
Le parole di Francesco Calzavara, assessore al patrimonio della Regione Veneto: “Abbiamo ritenuto che la cifra, che è stata messa a disposizione alla città di Recoaro, dovesse servire a rilanciarla dal punto di vista urbanistico. Ma, soprattutto nel nostro compendio, quello regionale, dovesse avere una qualità architettonica che desse l’idea di un cambio di marcia”.
“Queste Terme, che sono iconiche e storiche nella memoria di molti, dovevano trovare la capacità di ripartire attraverso delle funzioni diverse, che non fossero solo quello dell’idropinica solida, ma di quello che oggi è il modello di termalismo. Quindi, qualità architettonica, nuove funzioni, una Recoaro che vive tutto l’anno, è l’obiettivo di questi 20 milioni di euro che la Regione ha destinato a Recoaro Terme”.
Nuova vita per Recoaro, i lavori inizieranno da settembre
L’assessore al patrimonio conclude: “Non è semplice, perché stiamo facendo ripartire una storia con delle funzioni diverse. Ma riteniamo che, proprio la qualità di quello che abbiamo presentato oggi, quindi, il livello delle realizzazioni, attireranno dei nuovi gestori. Questi, forse, prima vedevano Recoaro come un puro mantenimento dell’esistente, dunque aprire soltanto quei tre mesi, giusto per mantenere un po’ viva la città. L’investimento che andiamo a fare proietta Recoaro in una visione completamente diversa. Adesso andremo in cerca dei migliori gestori possibili”.
I lavori inizieranno a settembre e si concluderanno a giugno del 2026. La speranza è che portino nuovo ossigeno al termalismo, comparto che in Veneto vale il 4% delle presenze turistiche.
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