I dati registrati dopo il secondo giorno di contributo d’accesso
Sono 106 mila le persone che si sono registrate, 7 mila in meno rispetto al 25 aprile, ma sono aumentati i turisti paganti: 22 mila anziché quasi 16 mila, come è avvenuto ieri. Alle 12.30, le verifiche sul possesso del Qr code di pagamento sono state 11 mila e 500, la metà. Come si vede dalle immagini, le briglie dei controlli sono allentati: il codice viene controllato quasi su richiesta e le calli e le fondamenta sono affollate come non mai.
A Ca’ Farsetti sono soddisfatti per come è andato il giorno dell’esordio. La manifestazione di protesta è rimasta una battaglia delle associazioni che l’avevano annunciata. Anche lo scherzo di Venessia.com ha interessato più i media internazionali che i turisti. Questi ultimi erano molto più impegnati a farsi riconoscere il voucher per poter oltrepassare i varchi e godersi la più bella città del mondo.
Obiettivo non raggiunto per i primi due giorni
Riconosciuti i ruoli di tutti, però, bisogna interrogarsi se l’obiettivo dell’introduzione del ticket d’ingresso, ossia il contenimento del numero dei visitatori, sia stato raggiunto. La risposta è no, la città è invasa in queste ore, come sempre è avvenuto per il ponte del 25 aprile. Il denaro raccolto, 78 mila euro, copre malapena, come ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, le spese, ossia i 75 steward informatori in 16 aree, i totem informativi e tutta la tecnologia per fornire il pass. Era tutto previsto, la replica del comune, 5 euro non è una somma proibitiva, si doveva testare l’idea.
Nel 2025 sarà fissata una soglia massima per i giorni caldi che potrebbe arrivare anche a 10 euro e, in quel caso, un gruppo di persone potrebbe essere disincentivato a venire in città. Quel che è certo, è che non verrà introdotto il numero chiuso agli arrivi.
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