Il Teatro Goldoni di Venezia si prepara a ospitare un evento straordinario il 25 aprile, giorno della Festa della Liberazione e del patrono della città, San Marco. Le 30 giovani voci dei Vocal Skyline, guidate dal talentuoso Marco Toso Borella, saliranno sul palco per esplorare il tema della libertà attraverso un viaggio musicale emozionante e coinvolgente.
L’ideatore del progetto ormai decennale, Marco Toso Borella
Artefice di questo progetto che ha superato i 10 anni di vita e che si sviluppa parallelamente all’altro grande progetto artistico corale veneziano, quello della Big Vocal Orchestra, coro più numeroso d’Italia, è l’artista muranese Marco Toso Borella, pittore su vetro di professione e riconosciuto esponente internazionale di una tecnica artistica antichissima, ma anche scrittore e divulgatore storico, musicista e compositore. Per la molteplicità delle forme d’arte nelle quali eccelle è noto con l’appellativo di “Leonardo di Venezia”.
“Non possiamo parlare di libertà e ignorare i rischi che incombono. Vogliamo colpire il pubblico con la forza del nostro messaggio e con la qualità artistica della nostra offerta”.
Il tema della libertà in uno spettacolo ibrido e “impegnato”
In un’epoca in cui i diritti acquisiti sembrano sempre più vulnerabili, lo spettacolo solleva interrogativi cruciali: saremmo in grado di riconoscere il declino della nostra libertà in tempo? Saremmo disposti a difenderla con lo stesso ardore dei nostri predecessori? Un nuovo sorprendente spettacolo dedicato al tema della “libertà”, come ormai da tradizione pluriennale, ma a due anni di distanza dall’ultima ricorrenza (nel 2023 infatti il Teatro Goldoni era in restauro).
Le parole di Borella: “In questi ultimi due anni il coro ha subito una profonda evoluzione. Abbiamo accompagnato una vera e propria maturazione artistica della formazione corale, che si presenta in un format completamente rinnovato”. Il concerto dei Vocal Skyline promette un’esperienza multisensoriale unica nel suo genere. Continua, quindi, Marco Borella: “Un concerto che è sempre più spettacolo teatrale ibrido, con coreografie, letture, effetti video e scenici dal grande impatto emotivo. In questa occasione potremmo definirlo “impegnato”, dai tratti civici, sociali”.
I Vocal Skyline e il diritto alla libertà d’espressione
Emozione, commozione, coinvolgimento ma anche divertimento. Seppur con lo sguardo rivolto alle minacce alla libertà, i Vocal Skyline incarnano con il loro spettacolo il diritto alla libera espressione.
Gli stessi coristi raccontano in un video divulgato sui canali social: “Per noi fare arte è lanciare un messaggio, lasciare un segno, far pensare con tutto quello che accade nel mondo, non possiamo restare indifferenti. Alla luce di questo, allora cantare, ballare, divertire, coinvolgere ed emozionare il pubblico può essere considerato un ‘atto civico’, un ‘gesto di libertà’, da rivendicare con ancora più determinazione proprio alla luce di un contesto di pericolo”.
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