Dal 28 febbraio al 4 marzo prossimi, al palazzo della Gran Guardia di Verona, andrà in scena la seconda edizione del Verona Mountain Film Festival.
Torna il Verona Mountain Film Festival, rassegna internazionale del cinema di montagna promosso da varie sezioni locali del Club Alpino Italiano. Un evento, alla sua seconda edizione, che si ripromette di diffondere una cultura delle terre alte attraverso il cinema, partendo da una Regione come la nostra che ospita le Dolomiti, Patrimonio dell’Unesco.
Al concorso cinematografico dedicato ad esplorazione, arrampicata e alpinismo possono partecipare registi e produttori italiani e stranieri con film, documentari e opere a soggetto, di corto, medio e lungometraggio. Alla rassegna viene abbinato un concorso fotografico, dedicato alle terre alte del mondo, a cura della Fondazione Giorgio Zanotto.
Il Festival vi mostrerà anche quest’anno le montagne come non le avete mai viste, attraverso lo sguardo dei registi che, da ogni angolo del mondo, hanno inviato i loro spettacolari documentari. Panorami mozzafiato, spedizioni al limite del possibile e l’adrenalina degli sport estremi sono solo alcune delle suggestioni che si possono ritrovare nei film proposti.
Il kermesse cinematografica – che si svolgerà dal 28 febbraio al 4 marzo all’interno dell’Auditorium del seicentesco palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra – ha raccolto oltre 120 film da 24 Nazioni del mondo. I 10 film selezionati che concorreranno al primo premio verranno proiettati al pubblico ad ingresso libero, la cerimonia di Premiazione si terrà sabato 4 marzo alla presenza dei registi e produttori delle opere vincitrici.
La montagna verrà promossa anche attraverso la musica, con l’esibizione, in serata inaugurale, del Coro Scaligero dell’Alpe del Cai di Verona, mentre durante la settimana, verranno presentati, fuori concorso, cinque documentari con protagonisti i grandi scalatori che hanno fatto la storia: Walter Bonatti, Reinhold Messner, Riccardo Cassin, Kurt Diemberger e altri compagni di cordata che mostreranno alcune delle loro famose imprese.