Torna il momento dedicato al dialetto veneziano. La parola di oggi è meno difficile del solito, si tratta di imprimar. Ma anche questa crea difficoltà ad alcuni dei nostri intervistati che l’hanno confusa con imprimere. Scopriamo con Margherita Beato quale può essere l’effettivo significato.
Imprimar: la definizione
Imprimar è un verbo molto usato anche fuori Venezia. Permette di esprimere in modo sintetico quello che l’italiano riesce a dire solo con un giro di parole. Al suo interno contiene la forma avverbiale prima, nel senso “per la prima volta” e dunque vuol dire usare, mettere, indossare appunto, per la prima volta.
Cosa centra inaugurare?
Il verbo italiano che più si avvicina è inaugurare. Ma ha un’accezione a tratti molto diversa in quanto sottintende qualcosa di solenne e ufficiale presenziato dalle autorità. Il termine racchiude invece in sè un concetto più familiare e concreto.
L’euforia della prima volta
Si può imprimar qualsiasi cosa: dai guanti, alle borse, ai cappelli, ma anche dalle stoviglie, ai mobili, alla biancheria. Provare per la prima volta qualcosa crea una certa euforia che è destinata a scemare inesorabilmente con il passare del tempo che rende molte cose meno piacevoli. A volte per imprimar qualcosa era necessario attendere una particolare ricorrenza, come ad esempio la Pasqua per imprimar l’abito confezionato dalla sarta. Uno dei passanti intervistati afferma che basta la nuova stagione per avere l’occasione di indossare una nuova giacca.