Forse non tutti sanno che nel Veneto l’UNESCO ha individuato ben 9 patrimoni mondiali da salvaguardare. Ed per questo che l’assessore regionale al turismo Federico Caner ha deciso di organizzare due giorni in cui fare incontrare domanda e offerta turistica. Lo scopo è far conoscere le meraviglie nel mondo. Così i compratori (50 buyer europei selezionati) e i venditori (70 seller che operano nei siti veneti) si sono incontrati ieri e oggi a CastelBrando a Cison di Valmarino nella Marca trevigiana. Sono stati i protagonisti della prima edizione della
Borsa Internazionale Siti Patrimonio Mondiale
Federico Caner, assessore regionale al turismo del Veneto: “Il Veneto crede molto in questa iniziativa, anche perché detiene ben 9 siti UNESCO. Il lavoro che stiamo cercando di fare è non solo tutelare e valorizzare anche nel segno della sostenibilità questi siti, ma anche cercare di portare turisti nel nostro territorio, però di elevata qualità. Quindi, un cambiamento di valore e di immagine, quantità versus qualità”.
I siti UNESCO da visitare
La scelta di organizzare una borsa è in sintonia con quanto si sta facendo a Venezia, dove Biennale e Salone Nautico stanno attirando turisti di qualità, che amano la bellezza e la cultura. Un target, questo, che, se dovesse scegliere il Veneto, avrebbe l’imbarazzo della scelta, dato che i 9 siti UNESCO sono Venezia e la Laguna, Verona, ma anche Vicenza e le ville palladiane, le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e poi ancora l’Orto Botanico di Padova, e nella stessa città i cicli affrescati del 14esimo secolo, ossia la Cappella degli Scrovegni, la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, il Palazzo della Ragione, il Battistero della Cattedrale, la cappella della Reggia Carrarese, la Basilica, il Convento del Santo, l’oratorio di San Giorgio e infine l’oratorio di San Michele.
I siti meno conosciuti
E fin qui, poteva essere facile, forse sono meno note le opere di difesa veneziane, fra il 16esimo e il 17esimo secolo. E infine, i siti palafitticoli, ovvero terreni sacri d’acqua. Qui si conservano in ambiente anaerobico legname, resti di cibo, utensili e manufatti anche in materiali organici altrimenti deteriorabili. Tutti elementi straordinari per lo studio delle più antiche società contadine d’Europa attraverso 4000 anni di storia dell’umanità. Sono tre questi siti. Due si trovano nel veronese, a Peschiera del Garda fra Belvedere e Frassino, e a Tombola, presso Cerea. Il terzo invece è nel padovano, nel laghetto della Costa ad Arquà Petrarca, ai piedi dei Colli Euganei.
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