L’indagine della polizia provinciale riguarda un vasto gruppo di cacciatori che avrebbero praticato l’attività in modo illegale, cacciando specie protette in zone e orari vietati. Poi postavano foto su Facebook
Bracconaggio nella laguna sud, la Procura di Venezia ha cominciato ad inviare 6 avvisi di garanzia con relativa sospensione delle licenze e sequestro dei fucili, ma forse l’inchiesta è soltanto all’inizio.
Il giro di bracconaggio sarebbe stato attivo nella zona sud della laguna veneta, tra Mira e Chioggia. L’investigazione è partita qualche tempo fa con tre cacciatori sorpresi in flagrante a praticare l’attività durante la notte, quando la caccia non è permessa.
Gli orari previsti dalla legge sono da un’ora prima dell’alba fino al tramonto, salvo qualche eccezione che consente di sforare al massimo di un’ora. Le indagini si sono poi allargate ad un gruppo apparentemente ben più ampio, presente anche su Facebook con circa 1.600 membri.
All’interno dello spazio virtuale sarebbero state trovati video e foto che proverebbero condotte illecite caccia ad animali protetti, violazioni di orari e di zone. Per loro, visto che si coordinavano tramite Facebook, potrebbe configurarsi il reato di associazione a delinquere dedita al bracconaggio.