È l’inflazione che non accenna a scendere la prima preoccupazione degli italiani e dei veneti in questo momento. Questa è la notizia che compare in molti sondaggi in queste ore. Stamani, il Rapporto Eurispes diffuso dall’agenzia ANSA ha rilevato che uno su due tra gli italiani ritiene che l’economia sia peggiorata. Questo a causa della gestione dell’emergenza COVID e dell’inflazione, che non solo è cresciuta per i rincari energetici, ma che non accenna a scendere nonostante l’energia ora costi di meno.
L’inflazione in Veneto
Nel Veneto, nel mese di aprile, i prezzi sono saliti mediamente del 7,7% e Venezia è risultata la più costosa con un aumento dell’8,1% in più.
Emiliano Biraku, Presidente Confesercenti Veneto:”I dati ISTAT definitivi di aprile confermano, purtroppo, un rientro dall’inflazione più lento del previsto. Quello che sembrava essere una frenata è stata in realtà un’illusione ottica dovuta al ribasso delle bollette di luce e di gas. Si conferma, quindi ,l’allarme per una situazione che non è ancora risolta e che proietta una grande incertezza sulle famiglie e sui consumatori, che stanno continuando a vedere eroso il loro risparmio, il loro potere d’acquisto. E già stanno manifestando una minore spesa su alcuni beni, a volte anche di prima necessità”.
Rincaro e Turismo
I rincari sono stati registrati soprattutto tra i generi alimentari, tra i quali il costo di frutta e verdura è schizzato. Proprio quest’ultima voce, inoltre, secondo gli osservatori, è destinata a crescere ancora per il calo dell’offerta dovuto alle perdite dei raccolti in Romagna a causa dell’inondazione.
Di fronte ai rincari le famiglie hanno reagito contraendo i consumi alimentari mediamente del 4% in tutta Italia. Ma c’è un fronte che non sembra conoscere crisi, ed è quello del turismo anche a costo di erodere il risparmio. La prova è l’affollamento delle città d’arte in queste settimane e di Venezia soprattutto.
Emiliano Biraku:”Osservando le nostre città e in particolar modo le destinazioni turistiche si vede che sono piene di gente. Il che significa che più o meno le persone spendono. Al momento. si direbbe che gli italiani sono intenzionati a lasciarsi alle spalle un periodo come quello chiusura, ma anche le conseguenze che abbiamo subito dalla guerra in Ucraina. Non manca però l’altra faccia della medaglia. Stiamo erodendo i risparmi, probabilmente per mantenere il desiderio di andare in giro. Prevediamo un quadro a tinte fosche”.
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