L’inflazione, la tassa dei poveri continua a preoccupare perchè nel mese di maggio ha smesso di calare. In aprile dall’8,2% è passata al 7,6%, ma la discesa nel mese di maggio non si è fermata. Questo significa che i prezzi nei supermercati continuano ad aumentare, soprattutto per i generi alimentari di prima necessità.
La situazione in Veneto
La bella notizia è che il Veneto, pur registrando gli stessi livelli di inflazione nazionali, sta producendo di più, in controtendenza di almeno due punti rispetto al resto del paese. È quest’ultima la notizia di oggi diffusa dalla CONFAPI (Confederazione italiana della piccola e media industria privata), che ha portato nella sede della giunta regionale veneta un po’ di ottimismo.
Luca Zaia ha affermato che i dati in prospettiva prevedono un rallentamento generale dell’economia italiana, dopo le performance importanti dell’ultimo periodo. Ma, guardando al Veneto, si è detto convinto che il 2023, nonostante il fisiologico assestamento, potrà essere ancora un’annualità che potrà chiudersi con il segno positivo.
L’inflazione per le famiglie e le piccole e medie imprese
È un momento difficile per chi non può scegliere. Chi già prima dell’inflazione acquistava i prodotti con i prezzi più bassi, si trova in difficoltà. L’inflazione toglie il sonno anche alle famiglie che hanno contratto mutui a tasso variabile, perchè devono sostenere gli aumenti di mese in mese. Infine, anche le piccole e medie imprese, stanno navigando in acque agitate: è vero che non sono esposte ai rincari energetici come nei mesi scorsi, ma devono sostenere gli interessi sui prestiti bancari in aumento, a causa del rialzo dei tassi decisi dalle Banche Centrali.
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