“Io sono Arte” – la mostra realizzata dal centro diurno Caleidoscopio di Camponogara
“È un modo per affermare la propria identità, giocando allo stesso tempo con l’altro, il diverso da noi. Un’alterità fissata per sempre da grandi artisti, e per questo, un modello a cui ispirarsi.”
“Così, gli ospiti del Centro diurno Caleidoscopio di Camponogara sono diventati altro da sè vestendo i panni di celeberrime figure della storia dell’arte: da “I giocatori di carte” di Cézanne, alla “Ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer. Ne è nata una mostra “Io sono Arte”, allestita attualmente in municipio di Vigonovo, con lo scopo di andare oltre la disabilità.”
L’arte come risposta alla necessità di riconoscimento e di ripresa post-Covid
Le parole di Elisa Bordin, direttrice dell’Ulss 3 Serenissima: “La mostra nasce, in realtà, dall’accorgerci che i nostri tempi avevano la necessità di vedersi riconosciuti, soprattutto dopo il periodo del Covid. Aveva portato una grande chiusura per il nostro centro e si erano un po’ perse quelli che erano i contatti con l’esterno. C’era una grande necessità di riprendersi il proprio posto nel territorio.”
“Noi siamo partiti, proprio come ha detto la collega, con questa voglia di autostima e di autodeterminazione da parte dei ragazzi. E questo è proprio partito da loro stessi. Noi abbiamo potuto dedicare a loro del tempo per truccarsi, per prepararsi, per immedesimarsi nell’opera d’arte. Questo perchè noi siamo delle opere d’arte, con i nostri difetti, con le nostre difficoltà. La persona, guardando l’opera d’arte, può capire il sentimento dell’altro.
Promuovere la sensibilizzazione e l’integrazione sociale delle persone con disabilità
“Noi, il messaggio che vogliamo inviare è proprio questo: “Guardare oltre le difficoltà, oltre la disabilità”. Conoscere la disabilità significa non aver paura di essa ed entrare proprio nel mondo della disabilità.”
“Noi vogliamo, infatti, portare questa mostra in tutti i Comuni dell’Ulss 3, anche all’interno dell’ospedale e dell’Ulss 3, per raggiungere il più possibile le persone Vogliamo fare in modo che i centri diurni vengano conosciuti non più come un luogo chiuso, quasi un ghetto che viene vissuto dalla popolazione, ma un luogo aperto agli altri e al mondo circostante.
Perchè i ragazzi possano dare soprattutto un messaggio ai genitori giovani, perchè ormai i ragazzi che frequentano un centro diurno hanno magari i genitori con una certa età. Ma, per i ragazzi giovani che stanno arrivando e che hanno famiglie giovani, credere nelle istituzioni e, soprattutto, nei centri diurno. Questi hanno tanto da dare e tanto da poter dimostrare. Siamo aperti al territorio e alle associazioni.”
Sara Marin, educatrice Ulss 3 Serenissima: “Questo progetto è stato fatto, appunto, con il contributo dell’Assessore alla Cultura e Pari Opportunità del Comune di Camponogara. Quindi è una cosa fortemente voluta e sentita, anche molto sensibilizzata dal Comune stesso.”
I prossimi appuntamenti con l’invito a conoscere i CEOD
“I 20 ritratti alla maniera dei famosi dipinti della storia dell’arte rimarranno in municipio a Vigonovo fino a venerdì 22 marzo. Poi, si sposteranno negli altri Comuni dell’Ulss 3 Serenissima. La mostra è anche un invito a conoscere i CEOD, i Centri Educativi Occupazionali Diurni, che accolgono persone con disabilità, senza però esprimere chiusura e isolamento. Questi, al contrario, cercano di essere luoghi aperti alla conoscenza e all’incontro.”
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