Nella mattinata di ieri 4 ottobre, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Mestre, hanno tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione di droga ai fini di spaccio, una coppia di sudamericani domiciliati a Mestre, la cui composizione non poteva essere più eterogenea. La donna Y.B.D.C. classe 1987 originaria del Costarica si accompagnava stabilmente con C.D.R. alle soglie della maggiore età di origini brasiliane. Entrambi si erano stabiliti in un appartamento in via Circonvallazione, a due passi dal parco di villa Querini e da via Piave/Stazione ferroviaria.
Era da diversi giorni che i Carabinieri stavano monitorando i movimenti dei due stranieri orbitanti nella zona centrale di Mestre, in particolare nel quartiere Piave, ma non si aspettavano di trovare un nucleo di spaccio con le potenzialità poi rilevatasi, sospettato – insomma – di gestire la più ampia offerta di sostanze non solo del quartiere, ma con diramazioni in tutto il nord-est. Osservazioni e pedinamenti hanno consentito di individuare pochi giorni fa la base dei due pusher, un appartamento sito al primo piano della via così centrale a Mestre.
Il blitz
Ieri mattina è scattato il blitz. Alle 9.00 circa i Carabinieri si sono presentati davanti alla porta dell’appartamento e dopo aver cinturato l’area circostante, hanno fatto irruzione. I due complici sono stati sorpresi all’interno della casa senza possibilità di fuga alcuna. All’interno dei locali sono stati rinvenuti, anche grazie all’ausilio delle unità cinofile della Polizia Locale di Venezia, la più disparata dotazione di sostanze possibile: 250 grammi di Hashish, 350 di Marijuana (accompagnata dall’inconfondibile odore che saturava gli ambienti interni), 40 grami di polvere di MDMA, pastiglie di Ecstasy, qualche dose di Cocaina, insieme agli immancabili strumenti per taglio (55 grammi di polvere), bilancini, sacchetti e telefoni cellulari. Insieme al “magazzino” sostanze venivano recuperati ben 4.000 Euro, provento tangibile dell’attività di spaccio in piena fioritura.
L’arresto
Per i due, dopo le formalità di rito, scattavano le manette e la successiva traduzione per il giovane alla casa di reclusione per minorenni di Treviso, mentre per la donna scattava la detenzione domiciliare, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissima.
Il quantitativo complessivo di droga rinvenuta e sequestrata e la sua eterogenea composizione avrebbe arricchito le casse dei due con un introito di varie migliaia di Euro, avvelenando d’altra parte la comunità dei tossicodipendenti mestrini e non solo. I Due non hanno precedenti specifici ed erano sconosciuti alle forze dell’ordine, apparentemente residenti legalmente sul territorio, dati che fa capire quanto sia difficile il contrasto allo specifico fenomeno in talune condizioni.
Lotta allo spaccio
Le attività di lotta al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti sulle aree sensibili della terraferma in atto da tempo proseguiranno senza sosta da parte dei Carabinieri della Compagnia di Mestre, sia mediante la quotidiana opera di vigilanza che con l’organizzazione di specifici servizi coordinati in tutto l’arco orario.