Il ruolo del maestro d’ascia nella tradizione e nell’innovazione dell’Istituto Vendramin Corner
Michelangelo Lamonica, dirigente scolastico: “Dalla filiera, dalla parte più tradizionale e da quella più innovativa, ci viene fatta una richiesta. Noi manteniamo salde le tradizioni: i ragazzi iniziando lavorando con il legno e con i maestri d’ascia. Maestri d’ascia che non sono solo maestri di tecniche, ma anche di filosofie di vita e di filosofie di costruzione.”
“Quindi mantenere il legno perchè il legno è sostenibile, è un prodotto che viene dalla natura e che tornerà nella natura. Con delle tecniche vecchie come il mondo. Voglio dire, alcune tecnologie noi sappiamo che funzionano, ma funzioneranno tra 100 anni? Come regge quel materiale? In qualche modo, facendo delle analisi, il tempo ci darà ragione. Noi con il legno dalla Grecia siamo arrivati in Italia, con le barche a vela si viaggiava per tutto il Mediterraneo, il mare nostrum. Quindi, sono tecnologie che abbiamo da 2000 anni, sappiamo che quindi funzionano.”
L’importanza normativa e la garanzia di qualità associata al lavoro dei maestri d’ascia
“E poi c’è anche l’aspetto legato al fatto che tu, mantenendo salde le tue tradizioni come maestro d’ascia, riesci a ricondurti a delle fattispecie normative. Il maestro d’ascia è una figura riconosciuta dalla Capitaneria di Porto, ha delle specifiche competenze e ha fatto degli specifici passi.”
“Si rientra all’interno di un albo che ha valore normativo perchè il maestro d’ascia che costruisce un’imbarcazione, quell’imbarcazione a tutti gli effetti è omologata ed è garantita che funzioni. E quindi ci sono anche degli aspetti normativi. Io non posso costruirmi una barca e pretendere che venga riconosciuta in quanto tale. C’è tutto un aspetto legato a una filiera che prende tutti gli attori, anche gli stessi enti sono tutti coinvolti in questo processo.”
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