Analizzando nel dettaglio il progetto “Venezia Come Boston”, si osserva la prima grafica che confronta la percentuale dei laureati in Italia nella fascia di età tra i 30-34 anni con il resto dell’Europa.
Benno Albrecht, rettore Iuav
“L’Italia fa peggio di tutti, tranne che la Romania. Vuol dire che in Italia non c’è stato investimento nell’intelligenza. Non c’è stato investimento nell’istruzione superiore. Questo è un grosso per il paese. Per un paese che non ha materie prime, che ha difficoltà nella produzione di molti pezzi. E deve investire sull’intelligenza e creatività. Ci siamo attaccati allo stallone per alcuni anni, e questo è servito. Però vediamo già nelle aziende, nel Veneto si vede. La prima e seconda generazione riesce a reggere, la terza generazione industriale già non riesce a reggere i ritmi e capitalizza tutto. E’ necessario alzare il tiro”.
Questo risultato negativo per l’Italia può essere frutto di un giudizio. In fin dei conti la laurea dal punto di vista professionale, non paga. Lei come risponde ad un’affermazione così?
“Ma questo è anche vero, adesso in Italia. Questo non è detto fra dieci anni, siamo su movimenti molto rapidi. Basta che vada in Inghilterra, in Germania ed è già così. Ci adeguiamo a quei parametri, se non lo facciamo ci spostiamo verso l’Africa, non verso l’Europa. E’ necessario fare un salto di qualità questo tipo, o ci si riesce o andiamo in Africa”.
L’Italia nelle difficoltà riesce a dare il meglio
Come si concilia questa sua certezza con quanto accaduto fino ad oggi?
“L’Italia nelle difficoltà riesce a dare il suo meglio, riesce a trovare soluzioni, penso che il Paese potrà trovare soluzioni. Il PNRR lavora in questa direzione, penso che il Paese debba lavorare in questa direzione, non abbiamo alternative”.
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