Gloria Bruni canta la creazione dell’universo
Un lavoro che evoca in musica il mistero della creazione dell’universo. Luce e oscurità, Big Bang e concetto di infinito ed è la stessa Gloria Bruni, con la sua voce siderale di soprano, a dare corpo ad un racconto tanto ambizioso quanto affascinante.
Le parole di Gloria Bruni:
“Come quasi tutte le cose, almeno per me, nascono per caso, però in fondo hanno sempre una ragione. In una discussione con un mio carissimo amico, Peter Schmidt, un designer, ha detto: “perchè non scrivi un’opera sulla creazione?” Perchè no? Perchè già mio padre era fisico, noi in famiglia abbiamo sempre parlato dell’universo, dell’infinità. E’ sempre stato un tema nella mia gioventù che mi interessava.
Ho detto “va bene, lo faccio.” Ho cominciato, poi ho avuto questa grande fortuna di incontrare una fisica con la quale potevo discutere. Le ho chiesto: “Come è cominciato tutto? Cosa c’era prima del Big Bang?” E lei ha detto “Noi scienziati crediamo che…” Lì inizia il credo. Ma con la discussione con lei mi sono sempre più interessata su dove veniamo, cosa c’era all’inizio? Non c’era niente, neanche una molecola, neanche un elettrone? Dal niente è diventato questo un universo. Così ho cominciato a scrivere, a comporre, poi fare una storia e un’opera seria. Qui facciamo frammenti dall’inizio della mia opera.”
Il perchè della scelta di Venezia
“Venezia è sempre stata una tappa dei più grandi personaggi. Venezia ha sempre il suo fascino. Quando invece ho avuto questa possibilità di fare un’opera mia, ho detto perchè non qui? Perchè voi, a Venezia, avete sempre questa grande capienza di sapere del mondo, già dalle epoche medioevali, sapevate come difendervi. Però eravate sempre aperti a tutto il mondo. E così anche alla creazione.”
Le collaborazioni
Gloria Bruni si è esibita con l’Orchestra Arcangelo Corelli di Ravenna, diretta da Marco Comin e con il Coro Filarmonico Trentino guidato da Sandro Filippi. Il tutto avvolto nella scenografia immersiva ideata da Elisabetta Brusa, con immagini provenienti dall’archivio del DESY di Amburgo, il Centro di Ricerca Scientifica sulla Fisica Nucleare, quasi a suggerire l’inarrestabile moto del cosmo di cui anche la musica è parte indissolubile.
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