Dati preoccupanti nel Veneto
Il numero degli occupati è salito dall’aprile del 2023, al febbraio 2024 di quasi 300 mila addetti nel Paese, secondo i dati raccolti dalla CGIA di Mestre. Il 60% lavora nelle piccole imprese, un mondo dove, a volte, i subappalti fanno da padrone e costringono a tagliare le spese sulla sicurezza, di cui ne sono derivati altri due numeri tragici raccolti dalla UIL.
Le parole di Roberto Toigo, segretario generale Veneto UIL: “La UIL Veneto sta facendo uno studio, ormai terminato, molto importante, rapportando gli infortuni nel Veneto in base alle ore lavorate e in base a quello che succede nelle altre regioni e negli altri Stati. Gli infortuni registrati l’anno scorso sono tantissimi, 70 mila infortuni con più di 100 morti.”
Fondamentale celebrare il lavoro e guardare al futuro
Per la festa dei lavoratori, quest’anno i segretari delle tre sigle sindacali storiche CGIL, CISL UIL, Luigi Sbarra, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, si riuniranno a Monfalcone. Dal Veneto partirà una delegazione di circa 500 rappresentanti della UIL, altri 200 della CISL e della CGIL. Il messaggio delle organizzazioni sindacali è che il lavoro è l’unica strada per non farsi inghiottire dall’assistenza come fine e che i sussidi generano solo servi ricattabili dalla politica.
In quest’epoca – sono, invece, le parole di Luca Zaia – in cui, a fianco delle modalità di occupazione tradizionali hanno trovato spazio lo smart working, il telelavoro, il nomadismo digitale, la settimana corta, il mondo del lavoro si è veramente trasformato. Cambiano i tempi, ma non il senso del lavoro come valore universale da difendere, strumento catalizzatore di crescita e progresso per le famiglie e la comunità, oltre che garanzia di benessere e sicurezza sociale.
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