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La forza in passerella: commovente sfilata delle donne in rosa

Mercoledì sera a Monastier 25 donne "rosa" di Treviso e Venezia hanno sfilato distanziate di fronte a parenti e amici per raccogliere fondi per la lilt.

Un lungo applauso, una standing ovation per la sfilata finale delle 25 modelle “rosa” che hanno dimostrato tutta la loro femminilità e forza mercoledì sera al Parc Hotel “Villa fiorita” di Monastier per “La forza in passerella”, l’evento organizzato da “Monastier un giro in piazza” a sostegno della LILT di Treviso con la collaborazione del Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” e il patrocinio del Comune di Monastier e di Treviso.

Il tumore al seno si può combattere e così sulle note di “Combattente” di Fiorella Mannoia ognuna di loro, dopo aver più volte sfilato con abiti e accessori concessi da molti negozi trevigiani e veneziani, ha “portato” le parole che compongono la canzone della cantante romana, a dimostrazione che il tempo scorre inesorabile, per tutte; ci toglie cose ma ce ne aggiunge altre senza cambiarci. E sempre combattendo, giorno dopo giorno, si superano quei limiti che, magari con dolore e sofferenza, ci hanno rafforzato.

La forza in passerella

Una forza che hanno ritrovato e dimostrato ieri sera le 25 modelle d’eccezione di “Cafè Coraggio” di Monastier e le “Trifoglio Rosa” di Mestre, caparbie in tutto, anche nel portare a termine un evento che programmato già lo scorso autunno a causa del Covid è stato prima sospeso e successivamente rinviato a causa del maltempo di venerdì scorso. Ma come spesso accade nelle favole anche “la forza in passerella” ha avuto il suo lieto fine in una calda sera d’estate contagiando dell’entusiasmo, portato dalle 25 “combattenti”, tutti i presenti e gli organizzatori.

La sfilata

Hanno sfilato distanziate e ad applaudirle parenti e amici, che sono intervenuti all’aperto nel parco dell’Hotel Villa Fiorita secondo le norme anti Covid, tenendo conto delle presenze dei congiunti. La forza in passerella è stata non solo una sfilata di moda ma la dimostrazione di quanto una donna, anche se colpita dalla malattia, non perde mai la propria femminilità, anzi la rafforza.

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