Un faro sulla tradizione regionale
Fondata a Milano nel 1953 da Orio Vergani con illustri collaboratori come Dino Buzzati e Giò Ponti, l’Accademia ha sempre avuto come missione la valorizzazione e la difesa della cucina regionale italiana, un impegno sentito fin dagli inizi anche a Treviso.
Grazie a figure di spicco come Giuseppe Mazzotti, primo Delegato della città nel 1954, l’Accademia ha contribuito a far emergere l’importanza di prodotti tipici veneti, come le celebri “luganeghe” di Treviso e i vini di Conegliano.
Nei decenni successivi, il Festival della Cucina Trevigiana ha offerto una vetrina a rinomati ristoratori della Marca, portando la cucina veneta alla ribalta internazionale.
La gastronomia veneta
Il Veneto è un territorio profondamente legato alle sue radici culinarie, ma anche sensibile all’evoluzione dei gusti e delle abitudini alimentari. Tra i progetti più significativi, la delegazione di Treviso ha depositato nel 2010 la ricetta originale del Tiramisù, rivendicandone la paternità trevigiana in una delle querelle gastronomiche più note d’Italia.
Nella nostra video inchiesta, alcuni veneti raccontano piatti tipici del territorio che rischiano di essere dimenticati, ma che meritano di essere riscoperti.
Dal risi e bisi alla sopressa vicentina, queste ricette sono un patrimonio culturale che ci ricordano il valore della cucina casalinga e delle tradizioni locali. Continuare a cucinarle significa non solo preservare le nostre radici, ma anche tramandare alle future generazioni i sapori autentici del Veneto.
Riscoprire i sapori perduti
L’Accademia Italiana della Cucina, oggi riconosciuta come istituzione culturale dal Ministero dei Beni Culturali, ha il merito di aver posto un faro sulla cucina regionale, promuovendo non solo la conservazione delle ricette tradizionali, ma anche l’innovazione e la formazione dei giovani cuochi, come dimostra la collaborazione con l’Istituto Alberini di Treviso.
Attraverso il nostro video, celebriamo la gastronomia veneta e invitiamo tutti a riscoprire quei piatti dimenticati ma fondamentali per mantenere viva la nostra cultura.
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