La Guardia di Finanza scopre maxi discarica abusiva

A Padova scoperta discarica abusiva con 70 mila tonnellate di rifiuti pericolosi, mentre la criminalità organizzata opta per l'esportazione. Intensificata la collaborazione tra ARPAV e Carabinieri

 Scoperta una maxi discarica abusiva estesa a 13 mila metri quadrati a Padova dove erano stati depositati rifiuti pericolosi tra cui manufatti, tipo eternit, quindi cancerogeni, oli esausti e vernici, ma anche bombole di gas e pneumatici. La Guardia di Finanza ha stimato che l’area ospitasse almeno 70 mila tonnellate di rifiuti provenienti da demolizioni e da cantieri.

Rischi per i terreni agricoli e i corsi d’acqua vicini alla discarica

L’area si trova a ridosso di un canale di irrigazione che confluisce nel canale Gorzone ed è attiguo ad alcuni terreni agricoli e a culture. I liquami dei rifiuti a lungo andare avrebbero potuto filtrare il terreno e raggiungere l’acqua di irrigazione e dunque le coltivazioni.

Trovati nella discarica eternit, oli esausti, vernici e materiale ferroso

Oltre ai materiali edili, tra i detriti accatastati sono stati trovati elettrodomestici, plastiche, materiale ferroso, legno, rottami di automezzi e poi ancora di camion, di semirimorchi, di auto e persino di una barca da diporto di 12 metri.

Traffico illecito gestito dalla criminalità organizzata

Il traffico illecito di rifiuti nel Veneto continua a essere gestito dalla criminalità organizzata che da qualche anno ha cessato la pratica di riempire i capannoni abbandonati e di appiccare incendi e ha iniziato a portare i rifiuti all’estero.

Collaborazione tra ARPAV e Carabinieri per la tutela ambientale

Per difendere l’ambiente, la qualità dell’aria, ma anche per intercettare traffici che finiscono per finanziare altri business sommersi, stamane la Regione Veneto ha siglato un accordo con l’Organismo dei Carabinieri che controlla i NOE delle regioni del Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, ossia il Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Venezia comandato dal Tenente Colonnello Enrico Risottino per uno scambio di collaborazioni tra l’ARPAV, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente e l’attività investigativa dei militari.

Interesse della malavita organizzata nella gestione dei rifiuti

Giampaolo Bottacin, assessore regionale veneto all’ambiente. “La preoccupazione ovviamente è massima perché dove ci sono soldi, dove girano soldi, c’è l’interesse della malavita organizzata e nell’ambito dei rifiuti di soldi ne girano. Stiamo lavorando in questa direzione, non è una novità. Lo stiamo facendo da anni. In passato venivano accumulati dalla malavita rifiuti all’interno di capannoni che poi venivano dati alle fiamme. Già allora organizzammo un tavolo insieme ai Carabinieri, i Vigili del Fuoco, all’ARPAV, all’Anci, all’Università di Padova.”

Dal fuoco all’esportazione

“Siamo riusciti a intanto limitare i danni perché noi avevamo un numero di incendi che era un terzo rispetto all’Emilia Romagna e un quarto rispetto alla Lombardia. Poi questa tipologia, questo modus operandi è stato superato. Oggi non si segue più questa modalità, se ne seguono altre. Quello prevalente è di portare i rifiuti all’estero. Ancora una volta la massima collaborazione con i Carabinieri per contestare ogni tipo di illecito che riguarda i rifiuti.”

I Carabinieri, guidati dal Tenente Colonello Enrico Risottino, da qualche tempo hanno potenziato controlli e indagini. Con l’aiuto delle 70 mila campionature l’anno, eseguite dai 900 dipendenti dell’ARPAV, le investigazioni dovrebbero effettuare un salto di qualità, quello che questo tg non farà mai.

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