Sivori tratta del diritto all’aborto, sempre di difficile applicazione a causa del controverso rapporto esistente tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica.
Ricorre quest’anno il 40° anniversario della promulgazione della Legge 104, con cui l’interruzione di gravidanza venne resa un diritto e non più un reato.
Il peso e l’influenza della religione cattolica su questioni di questo genere, finisce tuttavia spesso con l’avere ancor oggi la priorità su di esso.
Tale religione ha predicato per secoli la peccaminosità dei rapporti sessuali senza fini procreativi, parziali o completi che fossero, andando contro la stessa natura dell’uomo.
Sivori ricorda come a dispetto di ciò a supervisionare i bordelli, retaggio di un’era poi non così lontana, vi fossero proprio uomini di chiesa.
Ancor più agghiacciante è pensare che sotto i monasteri di alcuni ordini di suore oramai in disuso sono stati ritrovati, nel corso degli anni, migliaia di scheletri di feti abbandonati.
Tutto ciò nell’omertà delle alte sfere ecclesiastiche e statali che talvolta si macchiavano in prima persona di condotte moralmente e umanamente più che disdicevoli.
Teocrazia e Democrazia
Lo Stato italiano, per questa e molte altre ragioni, secondo Sivori non è nient’altro che una teocrazia secolare travestita da laicità.
L’origine di ciò è da ricercare nel Concordato con cui già nel 1929, con i Patti Lateranensi, lo Stato aveva ceduta parte della propria sovranità alla Chiesa.
La Costituzione lo andò poi a confermare, anteponendo ancora una volta l’autorità della religione cattolica a quella della Repubblica appena nata.
La decisione di abortire non è mai semplice per una donna, anzi nella stragrande maggioranza dei casi esso è vissuto come un forte dramma personale.
A maggior ragione quindi dovrebbe essere responsabilità dello Stato e dei medici dar loro tutto il supporto di cui hanno bisogno, anziché obiettare all’interno di strutture pubbliche ad una legge dello Stato per poi eseguirle ben più lucrosi aborti in privato.
Quello di cui vi è maggiormente bisogno infine, secondo Sivori, è una sana e necessaria educazione sessuale.