Venezia all’avanguardia in campo medico
Le parole di Aristide Salvatici: “Tuttavia, i Veneziani, rispetto ad altre parti del mondo, erano sempre all’avanguardia in campo medico. Tant’è che Venezia inventò il primo Lazzaretto della storia. Un ospedale ad altissimo isolamento che fu costruito su un’isola appartata e gestita da uomini di chiesa.”
“Successivamente la Repubblica, nel 1468, per prevenire altri contagi, creò un secondo Lazzaretto detto “Lazzaretto nuovo” per accogliere un’altra categoria di potenziali malati, i cosiddetti “sospetti”, e istituì il magistrato alla sanità.”
La nascita dei lazzaretti
“Venezia, nonostante il grosso ausilio dell’Ateneo patavino e delle isole, ha avuto sempre una grande attenzione per la sanità. Quando il concetto è diventato epidemiologico, già nel 1262 si erano isolati i lebbrosi a San Lazzaro. Nascono i Lazzaretti, la cui origine etimologica o risale a “Nazareth” quindi un’origine prettamente cristiana, o alla parola aramaica “lazarte” che significa “soccorso”.”
“In ogni caso, il concetto non cambia: Lazzaretto significava, fondamentalmente, “isolamento”. Quindi Venezia, grazie alle isole, ha fondato nel 1423 il primo Lazzaretto.” Il Lazzaretto Vecchio rappresentò il primo presidio permanente d’Europa, seguito due anni dopo da Milano. Poi, nel 1471, vi è anche un altro importante centro, il San Pietro in Volta a Pellestrina, dove c’era un altro lazzaretto.”
Il “Lazzaretto Nuovo”
Ma il secondo Lazzaretto è il “Lazzaretto Nuovo”, dove c’è uno stabile tutt’ora ben visibile che si chiama “il teson”, di 100 metri di lunghezza, che all’epoca aveva qualcosa come un’ottantina distanze. Resta la costruzione, architettonicamente parlando, più importante di Venezia dopo la Corderia delle tane, che raggiunge 300 m senza soluzione di continuo. Questo lazzaretto era posto vicino a Sant’Erasmo.”
“Venne poi attuata una divisione: la prima, quella del Lazzaretto Vecchio, per gli incurabili; mentre il Lazzaretto Nuovo fungeva da convalescenza per gli altri sospetti o già in via di miglioramento. Vi stavano 22 giorni e, dopodiché, venivano rimessi in città.”
“Oltre il Nuovo e quello il Vecchio, altre isole funzionava come lazzaretti. In particolare, a San Clemente c’era un Lazzaretto dei Nobili, in cui è stato ricoverato il marchese di Stregis, che era un ambasciatore dei Gonzaga di Mantova, che pare sia stato responsabile della peste del 1600.”
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