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La tassa di imbarco, posizioni contrastanti

La tassa di imbarco all'aeroporto di Venezia ha suscitato un acceso dibattito sulle sfide e gli impatti futuri della sua introduzione

La controversia sulla tassa d’imbarco all’aeroporto di Venezia ha suscitato un acceso dibattito tra gli albergatori locali e la compagnia aerea low-cost Ryanair.

La posizione di Claudio Scarpa: è necessario un compromesso

Mentre Claudio Scarpa, direttore dell’associazione albergatori Ava, esprime preoccupazioni sul possibile impatto negativo sul turismo, riconosce anche le esigenze economiche del comune. Auspica un compromesso che non comprometta l’afflusso di visitatori a Venezia, sottolineando l’importanza cruciale dell’aeroporto di Venezia come attrattore turistico internazionale.

Invita inoltre Ryanair a riconsiderare la sua posizione, evidenziando l’efficace gestione dell’aeroporto da parte di Enrico Marchi. Questo dibattito rivela le complesse dinamiche tra compagnie aeree, infrastrutture aeroportuali e industria turistica locale, sollevando interrogativi sulle strategie di collaborazione e di sviluppo sostenibile nel settore del turismo veneziano.

I rischi della tassa secondo Jason McGuiness

Jason McGuiness, Chief Commercial Officer di Ryanair, esorta invece a riconsiderare l’aumento della tassa d’imbarco all’aeroporto di Venezia. Ha annunciato riduzioni operative estive del 5% e solleva preoccupazioni sulla connettività invernale, minacciando la riduzione delle basi invernali. Questo potrebbe significare meno voli e connettività, danneggiando sia il turismo che i residenti locali. McGuiness sottolinea l’importanza della connettività tutto l’anno offerta da Ryanair e invita le autorità ad accogliere la richiesta di ripensare alla decisione.

La tassa di imbarco non deve compromettere la Regione

Le parole di Federico Caner, Assessore regionale al turismo del Veneto: “Per il 2023, se guardiamo i dati, tutti e tre gli aeroporti del sistema aeroportuale sono cresciuti. Però, è anche vero che molte compagnie aeree stanno spostando la loro base, soprattutto le low cost, come Easy Jet, Ryanair, etc.”

“Di conseguenza, questo allarme lo lanciamo: chiediamo che la tassa di imbarco rimanga una tassa di imbarco limitata. Capisco che Venezia ha un proprio ragionamento. Ma Venezia sta facendo un ragionamento su Venezia. Noi diciamo che gli aeroporti servono a tutta la Regione, e non soltanto a Venezia.”

GUARDA ANCHE: Tassa d’imbarco Ryanair, sfida al turismo veneziano

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