Venezia Cambia

La valorizzazione della Riviera del Brenta

Massimo Benetollo parla del lavoro collettivo per valorizzare la Riviera del Brenta, con itinerari culturali e progetti di museo diffuso

Massimo Benetollo, coordinatore scientifico del corso per celebrare la bellezza delle ville venete lungo il Brenta: “Io lavoro su questo corso assieme ad altri due colleghi che sono Mauro Manfrin e Antonio Sarto.”

Il ruolo chiave di Mauro Manfrin nella valorizzazione della Riviera del Brenta

“Mauro Manfrin è il curatore della collana degli itinerari della Riviera del Brenta del Miranese, creata e voluta da Antonio Draghi. È un ambiente culturale vivace questo degli itinerari, perché mette assieme studiosi e si crea un clima di condivisione dell’informazione, di moltiplicazione delle notizie storiche, di curiosità.

C’è uno scambio che ha arricchito via via l’interesse per questi luoghi e che ha messo insieme delle persone che non sono professori, che non sono ricercatori universitari, ma sono essenzialmente appassionati del luogo. Sono persone che, prevalentemente come dopo lavoro, approfondiscono alcuni temi che sono quelli architettonici, artistici, delle acque e hanno messo insieme questo bagaglio culturale molto importante.”

Antonio Sarto e il progetto del museo diffuso aspirando all’UNESCO

“L’altro collaboratore Antonio Sarto sta sviluppando quel progetto di museo diffuso della Riviera del Brenta che ha come obiettivo, già citato da Draghi, quello di creare una città della cultura della Riviera del Brenta. Addirittura quello di ambire ad una promozione come sito UNESCO di questi luoghi perché ne ha le potenzialità.

Questi studiosi, curiosi, interessati, diventano e sono diventati nell’edizione 2023, ma lo saranno anche in parte per questa, a loro volta degli insegnanti per persone che sono normali. L’obiettivo è quello di rendere la popolazione consapevole delle proprie potenzialità storiche, culturali e architettoniche.”

La citazione dell’architetto Antonio Draghi

“Chiuderei con una citazione di Antonio Draghi. Una citazione che ha a che fare con la bellezza. Un saluto che ci aveva dato, forse in un’occasione di qualche festività.”

“La bellezza va ricercata, riconosciuta, conservata, raccontata e trasmessa. Ciò vale per la Basilica e e per Venezia tutta, ma deve valere anche per un piccolo oratorio di villa intitolato a un santo meno glorioso di San Marco, così come per tutta la Riviera del Brenta, che è quel pezzo di Venezia che sta ai margini della Laguna, dalla parte dei fiumi, al di qua del mare.”

“Con questo, secondo me, Antonio Draghi ha voluto dire che dobbiamo occuparci di tutte le cose di interesse, che non ci sono solo le cose magniloquenti. C’è San Marco, ma ci sono anche i santi secondari. C’è Venezia, ma c’è anche la Riviera. Se le due cose dialogano tra di loro, non possiamo che fare un bene ai nostri luoghi e alle nostre comunità.”

Il fascino dei viaggi fluviali sul Brenta

Un tempo, viaggiare lungo il fiume era preferito alle vie di terra dove le strade erano spesso scomode e dissestate. Dalla primavera all’autunno, i fiumi si trasformavano in strade liquide, solcate dai burchi utilizzati per il trasporto di merci e persone.

Quando si procedeva verso la gloriosa Venezia si era trascinati dolcemente dalla corrente, mentre per risalire verso Mira, Dolo e Stra si legavano le imbarcazioni a cavalli o buoi che trainavano da terra. Qui i veneziani nei secoli hanno costruito le loro ville di campagna e grazie a questa iniziativa, ideata dall’architetto Draghi e portata avanti negli anni da Brenta Sicuro, si potranno riscoprire bellezze e luoghi che, come ha detto l’architetto Benetollo, sono ricchi di fascino e di storia.

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