Quasi 50 edizioni, eppure, La Vogalonga è una signora che non dimostra la sua età. La manifestazione, inventata da Antonio Rosa Salva nel 1975, ringiovanisce di anno in anno, attirando appassionati di voga da tutto il mondo e mantenendosi sempre freschissima. Anche perché nata contro le barche a motore, per promuovere una mobilità sostenibile. Un messaggio che sta diventando sempre di più un mantra. Appuntamento il 28 maggio in Bacino.
Antonio Rosa Salva, Fondatore e Organizzatore Vogalonga:”La Vogalonga continua ad essere legata alla Laguna, alla tradizione della voga e del remo. Quindi probabilmente mantenendo intatti quelli che sono stati i principi che l’hanno ispirata continua ad essere apprezzata dai venenziani e non. Negli ultimi 10-15 anni si è visto un aumento delle persone che partecipano da fuori Venezia, dall’Estero e dall’Italia che continuano a venire apprezzando sia la parte ludico-sportiva che la parte legata al mantenimento delle tradizioni”.
L’alza remi per Lino Toffolo
Sono attese 2000 imbarcazioni e 7200 vogatori e remeranno per 30 km attraverso la Città fino a Murano, dove va sempre in scena l’alza remi davanti la casa di Lino Toffolo.
Anna Toffolo, figlia dell’attore Lino Toffolo:”Quest’anno ci sarà il premio Lino Toffolo, non può mancare. Per noi la regata è una festa di famiglia. Ci sentiamo come di farla da casa ovviamente come facevamo con mio papà e continueremo così per tuta la vita”.
Paolo Toffolo, figlio dell’attore Lino Toffolo:” Si è creato negli anni, spontaneamente questo legame tra le barche e mio padre sul terrazzo e il bello è che le barche continuano a farci l’alza remi, a salutare e a chiamare mio papà come fosse lì presente”.
La Vogalonga, la Storia di una Tradizione
Non è solo storia, ma è anche Storia. Ce ne parla il Delegato per le Tradizioni, Giovanni Giusto
Giovanni Giusto, Cons. comunale con Delega alle Tradizioni:”L’8 maggio 1975 parte la prima edizione de La Vogalonga e sicuramente Venezia recupera quello che era il significato del vivere da veneziani il proprio ambiente, nel rispetto dello stesso.
Praticando l’ambiente per come la Natura ci impone. Con un equilibrio, vogando alla veneziana e mettendo da parte i motori. Sarebbe bello tornare a quell’8 maggio 1975 dove tutti i veneziani addirittura sbarcavano dalle proprie barche i motori, chiudevano il buco fatto per far uscire il piede del motore e tornavano ai remi. Magari anche improvvisati, ma quella era l’indicazione che abbiam dato nel 1975″.
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