Una breve panoramica dell’isola di Sant’Erasmo a Venezia
Sant’Erasmo, l’isola più estesa di Venezia, offre una prospettiva unica sul concetto di qualità della vita grazie alla testimonianza di Michelangelo Lamonica. Questo angolo tranquillo, a breve distanza da Venezia, ha catturato l’attenzione soprattutto per il suo esperimento sociale.
Con appena 597 abitanti, Sant’Erasmo si è trasformata dall’essere il sostegno vitale di Venezia grazie all’agricoltura, a una comunità in cui la popolazione è diminuita progressivamente nel tempo. Tuttavia, dietro questa tendenza si cela un esperimento interessante: il tentativo di ridistribuire in modo equo la popolazione attraverso territori scarsamente popolati come questo. L’obiettivo è quello di valorizzare luoghi scarsamente popolati, in modo da diminuire la pressione demografica di altri territori.
La qualità della vita sull’isola di Sant’Erasmo
Secondo il Dirigente scolastico, la qualità della vita all’interno di Sant’Erasmo è migliore rispetto a grossi agglomerati urbani, in quanto gli abitanti sono a contatto con la natura, conoscono i propri vicini di casa, creando così una piccola comunità. L’elevato numero di persone nei grossi centri abitati porta, infatti, alla perdita di alcuni benefici, di cui si può invece godere a Sant’Erasmo.
La comunità di Sant’Erasmo non solo può godere della campagna circostante ma, in pochi minuti di vaporetto, può raggiungere Mestre e Venezia per usufruire di tutti i servizi di cui si ha bisogno.
Il sistema scolastico basato sulle pluriclassi
Nonostante il basso numero di iscritti, la Scuola Primaria Alvise Vivarini è ancora aperta grazie al sostegno del Comune di Venezia e del Gruppo scolastico regionale. Pertanto, questa località è oggetto di attenzione da parte di tutti. Una problematica che però si riscontra nel sistema scolastico di Sant’Erasmo è il reperimento dei docenti da inserire nell’organico, in quanto il tempo di spostamento per arrivare all’isola, nel caso in cui non ci si viva, è di almeno un’ora al giorno.
A livello di insegnamento, nell’isola si sta sperimentando il “sistema pluriclasse”, tipico delle zone insulari e montane. Dal momento che il numero esiguo di bambini non permette di creare classi differenziate per età, grandi e piccoli crescono e imparano insieme.
Un Congresso europeo per discutere di un modello valido per il futuro
A tal proposito, ad ottobre a Murano e Burano si terrà il Congresso europeo delle pluriclassi per discutere insieme di questa strategia pluriclasse. Questo metodo si rivela efficace in quanto lo studente più piccolo, immerso in un ambiente con persone più grandi, è stimolato ad apprendere materie più complesse. Contemporaneamente, il più grande è portato ad aiutare i più piccoli.
Questo approccio, difficilmente replicabile a Venezia centro storico, può diventare un modello estendibile nelle isole di Murano e Burano o nelle zone montane bellunesi. La denatalità presente in queste zone, infatti, si riflette inevitabilmente anche a livello scolastico.
Sant’Erasmo rappresenta una prova vivente che una vita più tranquilla, a contatto con la natura e in una comunità intima, può offrire una qualità della vita senza pari. È un esempio che potrebbe fornire spunti preziosi per affrontare le sfide demografiche e sociali del futuro.
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