Le accuse contro Turetta: premeditazione e pianificazione
La notizia è stata data oggi ai giornalisti dal procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, annunciando che dopo sei mesi le indagini sono state chiuse. Per gli inquirenti il quadro probatorio, fondato su dati oggettivi, punta in un’unica direzione: la premeditazione. Dunque, non sarà possibile per la difesa di Turetta chiedere il rito abbreviato, essendo ammesso soltanto nel caso il capo d’imputazione fosse rimasto l’omicidio volontario.
La pianificazione, e quindi la premeditazione, è evidenziata secondo Cherchi dagli acquisti documentati fatti dal giovane prima dell’omicidio, comprese le mappe stradali, lo studio dei percorsi programmato attraverso internet e tra questi anche il luogo dell’abbandono del corpo della ragazza nei pressi del Lago di Barcis, in Friuli. Per la fuga, poi, Turetta avrebbe acquistato anche materiale per la propria sopravvivenza.
Processo in Corte d’Assise e impatto dell’eco mediatica
Il ventiduenne è stato arrestato dopo una settimana in Germania. Ora la difesa potrebbe presentare un eventuale ricorso al GUP entro 20 giorni da oggi, ma il procuratore ha spiegato che potrebbe passare più tempo, vista la mole e la complessità degli atti e delle perizie.
L’ipotesi più accreditata è che il processo in Corte d’Assise possa iniziare in settembre. Il procuratore ha chiarito che Turetta tutto il diritto di difendersi, mentre l’eco mediatica potrebbe esercitare pressioni, anche solo indirettamente, sulla giuria popolare.