Le donne che fanno imprese in Italia nel 2022 sono cresciute anche se di uno zero virgola, ossia 0.2% e nel Veneto invece sono calate sempre però di uno zero virgola, ossia dello 0.1%. Si tratta di numeri risibili che raccontano di un universo che ristagna anche se nel veneziano c’è una maggiore dinamicità. Si parla di un aumento di donne con partita IVA dello 0.6% ma comunque sono micro imprese. La CNA ha registrato un aumento in un anno di 11500 imprese femminili mentre quelle maschili sono rimaste le stesse ma la lettura non è comunque positiva
Le parole di Vallì Zillio
“Il record che ormai viene pubblicato da parecchi giorni non è molto consolante per quanto riguarda l’editoria femminile, infatti rispetto al 2019, periodo ante pandemia, le imprese femminili sono diminuite. Purtroppo è un problema che nel nostro paese esiste da anni e che ha penalizzato sempre le donne perchè la cosa più importante è che qui non abbiamo un Welfare.”
Sul fronte delle società di capitali, pur essendoci stata una crescita a Venezia dal 2019, le performance del Veneto sono ancora inferiori rispetto a quelle nazionali anche se sempre di pochissimo. Il 21% delle medie imprese in Italia sono gestite da donne e si scende di un punto nel Veneto e a Venezia. La causa sono la mancanza di servizi ma anche una resistenza a mettere donne in posti apicali.
“Io faccio il commercialista e da professionista quale sono, nel valutare i dati delle società di capitali e dei collegi sindacali, anche in questo settore le donne sono penalizzate perchè la maggioranza è sicuramente uomini. Nelle aziende pubbliche dove c’è stata una legge, che è la legge mosca, che ha comunque obbligato le nomine di donne in tutti questi organi nel privato ancora non esiste.” aggiunge il presidente commissione imprenditoria femminile Vallì Zillio.
L’opinione di Massimo Zanon
Il presidente della camera di commercio di Venezia Rovigo Massimo Zanon parla delle donne come di una risorsa in un momento in cui manca personale
“Siamo consapevoli che c’è il cambiamento di quello che arriva da un aspetto di conoscenza e l’altro cambiamento che arriva anche dalla consapevolezza che oggi per competere il paese non può togliere le sue risorse importanti che ha. Il valore umano è fondamentale.”
Il commento di Rosy Silvestrini
Nel mondo artigiano in particolare, però, c’è voglia di sfondare
“Le donne possono essere protagoniste della ripresa? Assolutamente si. Dobbiamo mettere al centro la dignità e il lavoro delle donne, investire sui servizi e la famiglia, incentivare le start up e promuovere le imprese a conduzione femminile, migliorare i congedi di paternità obbligatori allargando ai lavoratori autonomi e alle partite IVA:”