Cultura e Spettacolo

Giornate FAI d’Autunno 2022: tutti i luoghi aperti nel Veneto

Il 15 e 16 ottobre 2022 tornano le Giornate FAI d’Autunno dedicate al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022 tornano, per l’undicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, il grande evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno, d’autunno, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, con la partecipazione di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture diffusi e attivi in tutta Italia.

Alla scoperta del nostro patrimonio

I Delegati e Volontari della Fondazione, come ogni anno, metteranno a disposizione energia, creatività ed entusiasmo per svelare agli italiani la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo di questo Paese, sorprendente e inaspettato, e che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono e testimoniano piccole e grandi storie, culture e tradizioni, che sono a pieno titolo “il nostro patrimonio”, e che perciò tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per le generazioni presenti e future, com’è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.

Oltre 700 proposte in tutta Italia

Sono oltre 700 le proposte in 350 città d’Italia, in tutte le regioni: meraviglie da scoprire, nascoste in luoghi poco conosciuti e solitamente inaccessibili, che raccontano storia e natura dell’Italia, spaziando dall’archeologia all’architettura, dall’arte all’artigianato, dalla tradizione alla memoria, dall’antico al moderno, dalla città alla campagna.

Dai palazzi delle istituzioni alle architetture civili – ospedali, carceri, scuole e università, e perfino porti – da chiese e conventi a dimore private, ville e castelli, da siti archeologici a moderni centri di ricerca, dai borghi immersi nella natura a parchi, giardini e orti in città, dai villaggi operai ai laboratori artigianali e alle industrie del made in Italy: tutto questo, e molto altro, è il patrimonio culturale dell’Italia che il FAI svela al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione.

Un contributo per le Giornate Fai

Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, che andrà a sostegno della missione e dell’attività del FAI. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento.

Le parole di Ines Lanfranchi Thomas, presidente FAI Veneto:

«Il mio è un invito a partecipare alle prossime Giornate FAI!. Sono una bella occasione per scoprire tanti luoghi del territorio e una festa da condividere con i volontari delle Delegazioni, dei Gruppi FAI, dei Gruppi Giovani e con gli Apprendisti Ciceroni che in questi mesi si sono così spesi per prepararsi alle prossime aperture. È anche un modo per stare insieme e amare ancora di più il nostro straordinario paese, che abbiamo avuto in eredità quando
siamo nati».

Gli eventi in ogni provincia:

Belluno

La Delegazione FAI di Belluno invita alla scoperta di Mel, suggestivo borgo della Valbelluna, di origine paleoveneta, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”. In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, i volontari del gruppo Fai Giovani Belluno e gli Apprendisti Ciceroni dei Licei bellunesi Lollino e Renier condurranno i visitatori nei luoghi simbolo della vita politica, religiosa e sociale di Mel: il palazzo della Comunità (ora Municipio) e la chiesa dell’Addolorata, l’antica pieve del paese.

Il palazzo della Comunità

Nell’itinerario “I luoghi della comunità. Tra sacro e profano” si partirà dalla loggia del palazzo per salire nel magnifico salone affrescato nel Cinquecento con episodi dell’Orlando furioso e motivi decorativi di gusto classicheggiante. Una tappa speciale è quella che porterà i visitatori al di sotto della struttura della torretta, dove è stato posizionato l’ingranaggio dell’antico orologio.

Da qui si accede alla sala consiliare, nella quale si conservano due tele di Luigi Cima, cantore del paesaggio naturale e rurale della Valbelluna con quadri imbevuti di luce. Il percorso termina nella chiesa, scrigno ricco di manufatti artistici dipinti e scolpiti, appartenenti a un passato lontano ma ancora capaci di comunicare con grande efficacia.

Palazzo Francescon

La visita a Palazzo Francescon, una delle più importanti e prestigiose dimore storiche che si affacciano sulla piazza principale del borgo, consentirà entrare in una tra le più rilevanti testimonianze di architettura signorile per le sue particolarità architettoniche e artistiche nonché per l’intenso sviluppo storico. Il palazzo, ottimamente conservato, è solitamente chiuso poiché è di proprietà privata. Si partirà dal giardino per salire negli ambienti interni, organizzati secondo una particolare distribuzione degli spazi che riflette la complessa stratificazione della casa. Questa presenta leggeri dislivelli tra i vari piani delle diverse porzioni del fabbricato, collegati tra loro da una serie di percorsi principali e altri secondari indipendenti. Le stanze mantengono ancora quel ‘sapore’ domestico d’un tempo lontano, atmosfera semplice e nobile allo stesso tempo capace di emozionare, e restituiscono un ambiente di grande raffinatezza e sensibilità culturale.

La visita di questo suggestivo luogo, accompagnati dal Gruppo FAI Giovani di Belluno, farà rivivere la vita passata delle famiglie che si sono succedute, animate dall’amore per l’arte e per la storia tramite i molti artistici mobili, arredi e una collezione di dipinti e sculture. Si potranno notare inoltre peculiarità strutturali e materiche, tra cui i pavimenti in terrazzo alla veneziana.

Padova

In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, la Delegazione FAI di Padova, insieme con il Gruppo FAI Giovani e i volontari del progetto FAI Ponte tra culture, propone diverse possibilità sia in città che in provincia,

Palazzo Tron

Si può cominciare da Palazzo Tron, splendida villa del Seicento con un piccolo giardino all’italiana situata nel centro storico di Padova tra la Basilica del Santo, l’Orto Botanico e Prato della Valle. All’interno del palazzo, che già compare nella pianta realizzata da Gaspare dell’Abbaco del 1568, risalgono alla fine del Quattrocento, si potranno ammirare al piano terra gli stucchi al soffitto e gli affreschi, mentre al piano nobile si attraverserà il Salone con copertura a travi in legno, e le pareti impreziosite da storie mitologiche dipinte ad affresco, attribuite al pittore Francesco Fontebasso e ancora le stupende porte dipinte a monocromo verde anche queste di gusto tiepolesco, firmate da Francesco Grisellini.

Le visite saranno animate da momenti di vita settecentesca con personaggi in costume, a cura di ‘Esprit Libre 700’. Alle ore 12 e 17 su prenotazione si potrà assistere alla vestizione e toilette di una dama del Settecento. Grazie alla partecipazione dei volontari FAI Ponte tra culture, inoltre, le visite si terranno anche in Arabo, Greco e Iraniano.

Palazzo Liviano

Avvicinandosi ulteriormente al centro storico troviamo Palazzo Liviano, edificio dalle forme pure e razionali progettato dall’architetto milanese Gio Ponti, al tempo stesso opera d’arte e scrigno di opere d’arte, come gli arredi progettati dallo stesso Ponti, l’affresco dell’atrio ad opera di Massimo Campigli e la colossale statua di Tito Livio, dello scultore trevigiano Arturo Martini.

L’ingresso, riservato agli iscritti FAI, con possibilità di iscriversi in loco, consentirà ai visitatori di scoprire anche il Museo di Scienze archeologiche e d’arte, piccolo gioiello di architettura e di museografia contemporanee, fortemente eterogeneo, il cui nucleo fondante è costituito dalla donazione Vallisneri, che raccoglie parte della cinquecentesca collezione di Marco Mantova Benavides.

Sala dei Giganti

Nelle vicinanze, sarà possibile scoprire, o riscoprire, la Sala dei Giganti uno degli ambienti superstiti dell’antica reggia Carrarese, che si estendeva attorno a Piazza Capitaniato. Decorata inizialmente da un ciclo di affreschi con uomini famosi della storia antica, basato sull’opera De viris illustribus di Francesco Petrarca, per volontà di Girolamo Corner fu affrescata nuovamente tra il 1539 e il 1541, con complesso programma iconografico, da Domenico Campagnola, Stefano Dall’Arzere e, probabilmente, Gualtiero Padovano. È stata ipotizzata anche la partecipazione di Giuseppe Porta Salviati, artista di formazione centroitaliana, e dell’olandese Lambert Sustris.

Museo di Geografia di Palazzo Wollemberg

Durante le Giornate FAI sarà, inoltre, possibile entrare nel museo di Geografia di Palazzo Wollemberg. Il percorso si snoderà in modo parallelo tra le sale del Museo e la storia del Palazzo, permettendo al visitatore di scoprire gli interventi che hanno reso l’edificio un piccolo gioiello del Neoclassicismo. Oltre a illustrare la storia del Palazzo, la visita riguarderà anche la scelta di questa dimora come sede del Museo di Geografia, primo in Italia e probabilmente unico nel suo genere.

Chiesa di Santa Giustina e Oratorio di San Filippo

In provincia, apriranno per l’occasione la Chiesa di Santa Giustina e l’Oratorio di San Filippo a Piove di Sacco, solitamente chiusi al pubblico in quanto di proprietà privata. Le prime notizie dell’edificio risalgono al XII secolo. Alla fine del Quattrocento il Vescovo Pietro Barozzi la fece ampliare aggiungendo l’abside quadrato. Qui oggi possiamo ammirare l’altare maggiore, col Martirio di Santa Giustina e una statua della Madonna del Carmine da una parte e dall’altra quella lignea, policroma, di San Rocco. Dalla chiesa è possibile accedere all’Oratorio, la cui realizzazione è frutto dell’iniziativa del vescovo di Padova Gregorio Barbarigo. A quell’epoca risalgono il Banco del massaro e dei suoi collaboratori, gli stalli lignei dei confratelli e diverse tele.

Rovigo

In provincia di Rovigo, le Giornate FAI d’Autunno saranno l’occasione per conoscere Ficarolo, comune situato nella parte sud occidentale del Veneto, ai confini con Lombardia ed Emilia, in quella parte di territorio compreso fra il Po e il Tartaro-Canalbianco chiamato Transpadana ferrarese.

Chiesa di Sant’Antonio Martire

Grazie ai volontari del Gruppo FAI Giovani di Rovigo saranno aperti la Chiesa di Sant’Antonino Martire e Villa Giglioli. La chiesa, dedicata ad Antonino di Pamiers, santo francese martire cristiano, venne edificata tra il 1763 ed il 1772 su progetto dell’architetto Gaetano Barbieri in sostituzione della precedente, di due secoli più antica, che sorgeva, ancora troppo vicino all’argine del Po. L’intero complesso rappresenta una rara espressione di barocco romano con richiami neoclassici, praticamente un unicum in Polesine.

Numerose sono le opere qui conservate, che abbracciano un periodo che va dal XVI al XVIII secolo. Spiccano all’occhio dell’osservatore le undici pregiate statue in stucco, che sembrano quasi dominare dall’alto, manufatti recentemente restaurati ed attribuibili alla mano di Alessandro Turchi, scultore ferrarese autore di analoghe statue nella Cattedrale di Ferrara.

Villa Giglioli

Villa Giglioli appare come un edificio poderoso e austero, chiaramente ispirato ai dettami dell’architettura militare estense e nettamente estranea ai precetti della villa signorile veneta L’apertura nelle Giornate FAI prevede la visita all’interno della villa alla scoperta della storia e delle curiosità di chi vi ha abitato in precedenza insieme al parco di impronta romantica e paesaggistica che circonda tutto attorno l’edificio: i monumentali alberi secolari, disposti senza un ordine apparente, in realtà sono frutto di un preciso studio, che segue il libero prodursi della natura e il susseguirsi delle stagioni.

All’interno della villa ci accoglie subito lo splendido salone consigliare: al centro del pavimento una grande rappresentazione marmorea dello stemma ficarolese, poi un soffitto a cassettoni, travi di legno e alcuni stucchi e colonne dove nelle Giornate FAI sarà allestita una mostra sul decimo anniversario dal Sisma 2012 a Ficarolo. Al piano superiore invece si possono apprezzare un vano un tempo adibito a cucina con le pareti decorate e soffitto fantasia. In corrispondenza, nella torre di mezzogiorno un vano un tempo adibito a guardaroba è decorato con finte piastrelle con reticolo rosso.

Treviso

Villa Venturali Chittarin

In occasione delle Giornate FAI d’autunno, la Delegazione FAI di Treviso invita il pubblico a visitare Villa Venturali Chittarin a Villorba, situata in un contesto ambientale rurale rimasto quasi inalterato nel corso di tre secoli. Costruita agli inizi del Settecento, per volontà dei fratelli Venturali, commercianti veneziani divenuti abbienti, l’edificio rispecchia fedelmente i canoni tradizionali della villa veneta che presenta un corpo residenziale centrale con allineati due edifici di servizio laterali. Sul retro della villa l’oratorio privato dedicato alla Purità della Vergine, sovrastato dal grazioso campanile a vela presenta aula unica con soffitto a volta e contiene le sepolture di numerosi membri delle famiglie Venturali, Chittarin e Fanna.

Nel 1975 su progetto degli architetti Paolo Bandiera e Umberto Facchini viene realizzato un nuovo nucleo residenziale adottando soluzioni dal linguaggio contemporaneo, nel tentativo tenace e coraggioso di accostamento all’architettura storica delle ville venete. Nell’atelier-museo è esposta l’intera produzione artistica di Mariapia Fanna Roncoroni (1925-2018), artista milanese di nascita ma di formazione internazionale, ha infatti vissuto a lungo in Svizzera e in Argentina prima di stabilirsi definitivamente a Treviso.

Memoriale Brion

Sempre in provincia di Treviso, sarà aperto il Memoriale Brion di Altivole, recentemente donato al FAI. Ultima opera di Carlo Scarpa, tra le sue più complesse, originali, significative e care, fu realizzato tra 1970 e 1978, anno della morte dell’architetto in Giappone, e ultimato sui suoi progetti: un patrimonio di 1500 disegni autografi che rappresentano il monumento in ogni minimo dettaglio.

Venezia

Grazie alla Delegazione e al Gruppo FAI Giovani di Venezia, le Giornate FAI d’Autunno porteranno i visitatori in alcuni luoghi iconici della città lagunare.

Chiesa e Convento di San Francesco della Vigna

Tra questi troviamo la Chiesa e il Convento di San Francesco della Vigna, sorti sul territorio di un antico insediamento romano. La Chiesa, le cui origini risalgono a metà del XIII secolo d.C., deve la sua forma attuale all’opera di Jacopo Sansovino che la completò completata nel 1554. Tra il 1564-1570, Andrea Palladio diede vita all’imponente facciata che fa di questo edificio una delle opere rinascimentali più belle della città di Venezia. Al suo interno ospita un altare maggiore affidato a Baldassarre Longhena, sculture di Pietro Lombardo e dipinti di Bellini, Veronese, Palma il Giovane e Negroponte. Dalla Chiesa si accede al Convento, con il suo chiostro che ospita il vigneto urbano più antico di Venezia, tuttora coltivato e produttivo.

Procuratie Vecchie

Sarà inoltre visitabile il terzo piano delle Procuratie Vecchie. Le procuratie vecchie si sviluppano lungo tutto il lato nord di Piazza San Marco. L’edificio, sede di Assicurazioni Generali a Venezia sin da 1832, è stato in parte aperto al pubblico lo scorso aprile per la prima volta in 500 anni, dopo un importante restauro ad opera di Sir David Chipperfield. Gli interventi hanno riguardato il restauro del primo e del secondo piano e il rinnovamento del terzo, che oggi è accessibile a tutti ed è diventato la Casa di  The Human Safety Net, un movimento di persone che aiutano persone fondato da Generali Group e attivo in 24 Paesi a favore di famiglie vulnerabili e rifugiati che desiderano integrarsi attraverso il lavoro e l’imprenditorialità.

Negozio FAI Olivetti

Sempre a San Marco sarà aperto, in occasione delle Giornate FAI, anche il Negozio FAI Olivetti, Bene di proprietà del FAI, capolavoro di Carlo Scarpa.

Villa Ca’ Zane – Martin

Spostandosi in provincia, gli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S. Majorana Corner di Mirano attenderanno il pubblico a Dolo, in località Sambruson, per visitare Villa Ca’ Zane – Martin, costruita nel XVI sec all’interno della Centuriazione romana. Un lungo, complesso e impegnativo restauro, durato circa una decina d’anni e voluto dalla attuale proprietà Martin, ha permesso di recuperare la sua struttura e gli affreschi, che illustrano avvenimenti storici, parabole tratte dai Vangeli, storie di miti ed eroi della tradizione classica ed epica.

Portogruaro (VE)

Teglio Veneto

Per festeggiare le Giornate FAI di Autunno, la Delegazione e il Gruppo Fai Giovani di Portogruaro, insieme agli Apprendisti Ciceroni del Liceo XXV Aprile di Portogruaro, porteranno i visitatori a conoscere Teglio Veneto, il più piccolo comune della città metropolitana di Venezia, il cui centro storico ha mantenuto le caratteristiche di “borgo rurale a corte” di impronta tipicamente friulana. Il patrimonio architettonico è completato da alcune importanti residenze signorili del XVIII-XIX secolo, residenze della ricca borghesia agraria e dei grandi proprietari terrieri.

Oratorio di Sant’Antonio Abate

Per l’occasione sarà aperto l’Oratorio di Sant’Antonio Abate, edificato per volontà della omonima confraternita laica nel XV sec. e per lungo tempo l’unica chiesa presente nel perimetro del borgo rurale. All’interno è ancora visibile parte della decorazione pittorica originaria del secolo XV e del XVI. Da segnalare anche la presenza di alcune pregevoli tele.

Villa Reis

Durante la visita al Parco all’inglese di Villa Reis, la cui parte dominicale venne con ogni probabilità costruita già nel XVII secolo, si potrà ammirare l’esterno del complesso residenziale, il parco retrostante la villa e il giardino racchiuso entro le barchesse laterali, che crea un ingresso signorile originariamente caratterizzato dalla commistione di aiuole con fiori e piante ornamentali accanto a due enormi cedri del Libano. Alle 15.00 del sabato e della domenica, su prenotazione, sarà possibile partecipare ad una visita speciale con un narratore d’eccezione: il Dott. Vincenzo Gobbo, storico dell’Arte ed esperto del territorio.

Villa Borghesaleo

Villa Borghesaleo, la cui visita è riservata agli iscritti FAI o a chi si iscrive in loco, presenta una suddivisione interna in tre piani, con il piano terra adibito originariamente a cucine e sale di rappresentanza, un primo piano con le camere da letto e una ampia soffitta nel sottotetto. L’ingresso alla residenza signorile avviene attraverso il passaggio di un piccolo ma suggestivo giardino, chiuso ad est da edifici adibiti ad uso agricolo o di servizio e caratterizzato da alti platani e da una vecchia magnolia.

Villa Brezzi Dell’Anna

Sempre riservata agli iscritti FAI è la visita del giardino e degli esterni di Villa Brezzi Dell’Anna, una delle più antiche residenze signorili presenti nel borgo rurale di Teglio Veneto, edificata intorno alla fine del XVI secolo, la cui struttura, assimilabile alle Ville Venete, si presenta come una dimora sontuosa ma anche ben inserita nel contesto agricolo che vedeva la casa padronale una “casa magazzino” L’apertura nella Giornata FAI prevede la visione esterna del complesso residenziale e del giardino, impreziosito da un’antica meridiana, recentemente restaurata.

Villa Cecchinato

Villa Cecchinato è l’unica residenza signorile non compresa entro il perimetro del borgo rurale di Teglio Veneto, edificata tra il 1919 e il 1922, e ampliata successivamente con due distinti interventi edilizi nel 1955 e nel 1975. La visione esterna del complesso residenziale consente di ammirare  la bellezza di questa villa, realizzata in stile Liberty.

Prati delle Pars

A Teglio Veneto si trovano, inoltre, i prati delle Pars, elemento naturale di inestimabile valore, dove è possibile ammirare prati arborati, siepi, un lembo di boschetto planiziale, un’area umida, e diversi campetti seminati a colture tradizionali oramai scomparse, in una visita che non sarebbe possibile liberamente ed autonomamente per motivi di tutela naturalistica.

Verona

Nella città scaligera, la Delegazione e il Gruppo FAI Giovani di Verona attendono i visitatori in due luoghi simbolo del potere cittadino, specialmente tra l’antichità e il medioevo

Castel San Pietro

Castel San Pietro rappresentava  un punto di osservazione e controllo privilegiato su Verona e sul fiume Adige. Il Castello evoca l’insediamento primitivo di Verona sulla collina, nell’età del ferro; l’origine della città romana; la stagione della sede palatina dei re tra V e X secolo, da Teodorico a Berengario I, passando per il longobardo Alboino; il periodo scaligero e visconteo, fino ad arrivare alla grande caserma asburgica, che diede al complesso il volto attuale. Il luogo è caratterizzato da possenti murature sormontate da volte a botte prive di ogni ornamento o decorazione.

Di notevole importanza archeologica sono le strutture ritrovate durante una campagna di scavi iniziata nell’autunno del 2007, che portò al rinvenimento dei resti della chiesa romanica di San Pietro insistente sui resti del podio del tempio risalente al I secolo a.C. Eccezionalmente e solo per gli iscritti FAI e chi si iscriverà in loco, durante gli orari di apertura sarà possibile accedere alla terrazza situata all’ultimo piano della struttura,  un tempo strategica per l’azione militare difensiva, oggi suggestiva e romantica location.

Palazzo del Capitanio

Il Palazzo del Capitanio, iniziato nella seconda metà del Duecento e ampliato e modificato nel corso dei secoli, fa parte del primo nucleo di edifici della famiglia scaligera, realizzati vicino alla chiesa di Santa Maria Antica. Accompagnato dai volontari del FAI e dagli studenti dell’Università di Verona, i visitatori avranno la possibilità di scoprire uno dei palazzi più importanti e significativi della storia della città. Partendo dal Cortile del Tribunale sarà possibile visitare alcuni locali al piano terra, le sale che si sviluppano sulla torre chiamata di Alberto I e attraverso la loggia che dà sulla corte interna la sala d’angolo della torre del Capitanio.

Pieve di Sant’Andrea

Spostandosi in provincia, la delegazione FAI di Verona, in collaborazione con il Comune di Sommacampagna e gli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Carlo Anti di Villafranca darà la possibilità di scoprire la Pieve di Sant’Andrea, collocata nel nucleo abitato più antico di Sommacampagna. Ritrovamenti archeologici fanno pensare che la chiesa sorga sui resti di un tempio pagano dedicato alla dea Leituria, del I secolo a.C. Lo testimonia un frammento di ara votiva murato nella parte inferiore di un pilastro della navata centrale. Si ritiene che la costruzione della pieve risalga al 1040. Il periodo di massima fioritura fu tra l’VIII e il XII secolo. Di particolare rilievo sono i cicli di affreschi, alcuni dipinti poco dopo la costruzione della chiesa, altri alla fine del 1200 inizi del 1300, quando fu eretto il campanile.

Le orme del Barbarossa sulla via Secca

Accompagnati dagli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Carlo Anti di Villafranca e grazie alla collaborazione del Comune di Povegliano, il pubblico è invitato a seguire “Le orme del Barbarossa sulla via Secca”, che ricorda il passaggio dell’imperatore con il suo esercito, documentata in due pergamene scritte il 26 e 27 ottobre del 1154. Il percorso culminerà con la visita al Santuario della Madonna dell’uva secca, risalente al XII secolo e contenente il prezioso altare maggiore oltre a numerosi quadri significativi, tra cui l’importante affresco della Dormizione di Maria attribuito alla scuola di Altichiero ed Avanzo (XIV secolo).

Vicenza

In occasione delle Giornate FAI d’Autunno la Delegazione di Vicenza, insieme agli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale Paolo Lioy, invitano alla scoperta di due importanti palazzi storici della città, solitamente chiusi al pubblico.

Palazzo Arnaldi della Torre

A cominciare da Palazzo Arnaldi della Torre, imponente costruzione attribuita a Giandomenico Scamozzi (1526-1582), e oggi sede degli uffici istituzionali della Provincia di Vicenza, che ne ha curato il restauro sia architettonico che artistico. Di origine cinquecentesca, l’edificio è stato rimaneggiato a più riprese: lo scalone principale è aggiunto a fine Settecento e i decori interni sono della metà dell’Ottocento. Lo scalone, in particolare è un esempio straordinario di un’opera in stucco ricca di festoni, figure, fiori e stemmi e cornici intorno alle ‘carte dipinte’. La visita permetterà di apprezzare la storia di un palazzo che, come quelli veneziani, godeva di un affaccio di terra e un affaccio di mare.

Palazzo Franceschini Folco

La costruzione di Palazzo Franceschini Folco, voluta da Giovanni e Girolamo Franceschini, famosi setaioli operanti a Vicenza nella seconda metà del Settecento, è una delle opere più significative dell’architetto Ottavio Bertotti Scamozzi. I visitatori saranno condotti all’interno di questo straordinario esempio di casa ‘fabbrica’, in cui il sontuoso piano nobile è residenza della famiglia, mentre il piano terra e l’ammezzato sono destinati a magazzino e alle attività produttive e commerciali di opificio e filanda. L’imponente scalone immette al salone decorato con figure allegoriche e fregi e alle stanze conviviali con rappresentazioni di soggetti mitologici, come le sale di Prometeo e quella di Psiche.

Parco di Villa Solatia

In provincia, il Gruppo FAI Giovani di Vicenza e gli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Istruzione Superiore Almerico da Schio, porteranno il pubblico nel meraviglioso Parco di Villa Solatia a Caldogno. La dimora venne commissionata nel 1559 ad Andrea Palladio e probabilmente completata dal Serlio. Il percorso si svilupperà all’esterno: dal corpo principale e la barchessa, si esplorerà l’Arboreto con alberi secolari, l’antica orangerie e fontane alimentate dalla falda naturale. Una preziosa opportunità per conoscere le vicende storiche della Villa e visitare un Parco dal grande valore naturalistico, nel quale una visione moderna coesiste in sinergia con l’assetto originario e le peculiarità che caratterizzano l’edificio e l’ambiente che la circonda.

Pieve di Santa Maria in colle

La Delegazione FAI di Bassano del Grappa con gli Apprendisti Ciceroni del Liceo classico “G. B. Brocchi” e dell’Istituto G.A. Remondini aspettano i visitatori alla Pieve di Santa Maria in colle, situata in pieno centro storico dentro le mura del Castello e circondata dal camminamento delle mura ezzeliniane. Le origini si perdono a prima dell’anno Mille e, prima del 1200, se ne hanno solo testimonianze indirette. Nel corso dei secoli l’edifico si è impreziosito grazie alle opere di numerosi artisti come Giambattista Volpato che decora il soffitto, Gerolamo e Leandro da Ponte. Sugli altari verranno sono  poste numerose statue,  opere anche queste di grandi artisti come Bernardo Tabacco e Orazio Marinali. Eccezionalmente in questa occasione saranno esposti, per la prima volta, di alcuni pezzi del tesoro e arredo sacro della chiesa, risalenti al ‘700.

Giornate fai orari delle visite

IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione. Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.

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