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Le pandemie: una lunga storia, dalla peste al Covid 19

È stata inaugurata la mostra: "Le Pandemie: una lunga storia, dalla peste al Covid 19" un excursus storico sul flagello delle malattie infettive

Studiare il passato per capire come affrontare il presente e il futuro. “Le pandemie: una lunga storia, dalla peste al Covid 19” ha l’obiettivo di portare a conoscenza gli effetti delle pandemie nel corso dei secoli. Inoltre vuole sottolineare l’impegno degli Stati, della medicina e della scienza per fronteggiarle e debellarle.

L’inaugurazione all’Ospedale Civile di Venezia

La mostra è stata inaugurata nei giorni scorsi al piano terra della Scuola Grande San Marco, ossia l’Ospedale Civile di Venezia, e sarà visitabile fino a settembre.

Dopo la prima esposizione “La civiltà del bene: la cura nei secoli a Venezia”, è partito il nuovo progetto espositivo e digitale, a cura di Walter Pasini e Isabella Angela Pasini, che racconta a grandi linee come epidemie e pandemie abbiano per secoli funestato la vita degli uomini.

Tra queste le più conosciute come la peste, il vaiolo, la sifilide e il colera fino ad arrivare alla recente pandemia Covid-19.

Peste, una delle pandemie più devastanti della storia

Una mostra che assume una rilevanza particolare a pochi giorni dai festeggiamenti del Redentore, un voto che Venezia perpetua nei secoli per la liberazione dalla peste. La peste fu, infatti, la pandemia più importante della storia dell’umanità per numero di vittime. La malattia era causata dal batterio Yersinia pestis trasmesso dal morso di una pulce infetta.

Tra il 1347 e il 1348 si diffuse in tutta Europa e fu soprannominata “Morte nera” perché causò la morte di un terzo della popolazione europea di allora. La peste continuò a colpire periodicamente l’Europa, anche nei secoli successivi. A Venezia la peste del 1575 portò al voto del Redentore e quella del 1630 portò al voto della Madonna della Salute.

La storia dei lazzaretti

In epoche passate, fu nei porti che si concentrò per secoli la lotta contro le malattie infettive. Grazie alla sua particolare conformazione, a Venezia nacque il primo lazzaretto della storia. Il Senato della Repubblica collocò, proprio su un’isola, il primo ospedale pubblico per gli appestati.

Nel 1468 nacque il secondo lazzaretto, in un’altra isola. Nel 1782 ne eresse un terzo, nell’isola di Poveglia. I lazzaretti servivano per isolare uomini e merci per un determinato periodo, chiamato “quarantena”. Infatti, secondo la dottrina ippocratica, si riteneva che fossero 40 i giorni di massima incubazione di una malattia contagiosa.

Il primo prototipo di “Green Pass” per fronteggiare le pandemie

In tempi di contagio scattavano delle misure restrittive. Una delle misure di prevenzione più antiche, la più diffusa e meglio documentata, è la “Fede di sanità”. Si trattava di un vero e proprio passaporto sanitario di cui si doveva munire chi iniziava un viaggio via terra e via mare.

Con il Vaiolo nasce la vaccinazione di massa

Altra piaga ben nota era il vaiolo, di cui gli studiosi hanno rinvenuto tracce perfino nei resti mummificati di alcuni faraoni, circa 1500 anni prima di Cristo. Dal VI secolo il vaiolo si diffuse in Europa dove, nel 1700, arrivò a un picco di 60 milioni di morti.

Il vaiolo è la prima malattia che si cercò di prevenire, prima con la “variolazione” e poi con la vaccinazione di massa, grazie agli studi del medico inglese Edward Jenner. Fu ufficialmente considerato eradicato nel 1980, a 24 anni dall’inizio della vaccinazione promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il contagio pandemico dalle Indie Occidentali

Tra le malattie note anche la sifilide, che irruppe in Europa alla fine del XV secolo. Probabilmente furono i marinai di Cristoforo Colombo ad introdurla al ritorno dal viaggio nelle Indie Occidentali. I malati vennero raccolti negli ospedali chiamati “ospedali degli Incurabili”: a Venezia ne sorse uno nel 1522, il primo grande ospedale centralizzato della città.

Il Colera e la capitolazione dei veneziani

Il colera fu invece la più importante pandemia dell’Ottocento, causata dall’ingestione di cibo o acqua contaminata da un batterio. Il colera fu anche l’elemento determinante per la capitolazione dei veneziani nei confronti degli assedianti austriaci, come cita Arnaldo Fusinato nella sua poesia “Le ultime ore di Venezia”.

Infettività e decessi delle pandemie

Nei pannelli espositivi si ricordano anche la cosiddetta “Spagnola”, una influenza che si diffuse dal 1918 e causò la morte di almeno 50 milioni di persone. La poliomelite e la Tbc, le malattie infettive come la Sars e l’Ebola fino alla pandemia da Covid-19 tuttora in corso che, secondo i dati ufficiali, ha registrato 177 milioni di infetti e causato quasi 4 milioni di decessi.

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